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Barletta, crollo di Via Roma: 8 condanne e 6 assoluzioni

La sentenza ha confermato le responsabilità sulle ipotesi di crollo, omicidio e lesione per quasi tutti gli imputati

BARI -Il 3 ottobre del 2011 in via Roma, a Barletta, crollò una palazzina, causando la morte di cinque donne. Ieri al termine del processo di secondo grado, la Corte di Appello di Bari ha confermato 8 condanne e ha assolto 6 imputati. Nel processo di primo grado, aperto nel dicembre 2015, i quattordici imputati (progettisti, costruttori, vigili urbani e funzionari del Comune) erano stati condannati a pene comprese fra i 5 anni e 6 mesi di reclusione e i 4 mesi per i reati, a vario titolo contestati, di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose plurimi, omissione di atti d’ufficio e violazione di norme antinfortunistiche.

Stando all’ipotesi accusatoria, il crollo fu causato dai lavori di demolizione della palazzina adiacente a quella dov’e’ c’era l’opificio nel quale morirono 4 operaie e la figlia del titolare.

La sentenza ha dichiarato in alcuni casi la insussistenza in altri la prescrizione delle contestate contravvenzione relative a violazioni edilizie e antinfortunistiche, confermando le responsabilità sulle ipotesi di crollo, omicidio e lesione per quasi tutti gli imputati. All’allora direttore dei lavori del cantiere, l’architetto Giovanni Paparella, i giudici dell’appello hanno ridotto la pena a 4 anni e 5 mesi di reclusione (da 6 anni), al geometra Vincenzo Zagaria a 3 anni e 10 mesi (da 4 anni e 6 mesi), a Cosimo Giannini, legale rappresentante dell’omonima società proprietaria del suolo in cui si stava lavorando, a 4 anni (da 5 anni e 3 mesi), ai fratelli Salvatore, Andrea e Giovanni Chiarulli, della impresa esecutrice dei lavori di demolizione, a 2 anni e 9 mesi (da 4 anni e 7 mesi). Confermata la condanna a 4 anni di reclusione per l’ingegnere comunale Rosario Palmitessa e ridotta a 1 anno e 4 mesi (da 3 anni e 6 mesi) la condanna inflitta nei confronti del maresciallo della polizia municipale Giovanni Andriolo. Assolti da ogni accusa il progettista della ditta Giannini, Pietro Fortunato e altre cinque persone tra funzionari e tecnici comunali. Confermati i risarcimenti danni alle 50 parti civili, 43 familiari delle vittime e sette tra enti, associazioni e sindacati, fra i quali Regione Puglia e Comune di Barletta.

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