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Aumento imballaggi in carta, sondaggio YouGov: italiani preoccupati chiedono siano limitati per legge. Greenpeace: «Politica ascolti cittadini e intervenga su monouso»

I crescenti consumi di imballaggi in carta e cartone, soprattutto usa e getta, preoccupano i cittadini europei di tutte le età. Più di sette persone su dieci tra quelle che hanno partecipato al sondaggio di YouGov commissionato da FERN e condotto in Germania, Francia, Svezia, Finlandia e Italia sono infatti allarmate per l’aumento del consumo di questi materiali. Tre quarti dei soggetti intervistati ritengono che i governi debbano intervenire a livello normativo per ridurre i consumi e i rifiuti che ne derivano. I cittadini italiani, in particolare, sono più preoccupati dall’impatto sulle foreste causato dall’aumento del packaging (67%) e meno delle difficoltà legate alla gestione dei rifiuti domestici (25%). Inoltre, l’82% degli italiani interpellati vorrebbe che la riduzione dei consumi fosse limitata per legge.

«Il regolamento europeo sugli imballaggi offre l’occasione alla politica per agire rapidamente e nella direzione auspicata dalla cittadinanza, come evidenziano gli esiti di questo sondaggio», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Abbiamo bisogno di tradurre in atti concreti i principi contenuti nelle varie direttive comunitarie approvate negli anni scorsi, introducendo finalmente obiettivi ambiziosi per prevenire la produzione di rifiuti e interventi che favoriscano il ricorso a imballaggi riutilizzabili. Solo così potremo realizzare una vera economia circolare e ridurre drasticamente la nostra dipendenza dalle materie prime, il cui crescente consumo impatta negativamente sugli ecosistemi naturali».  

Nonostante ciò, i lobbisti del settore e alcuni governi come quello italiano da tempo lavorano strenuamente per ridurre il livello d’ambizione delle misure proposte dall’Europa, attualmente all’esame del Parlamento europeo, e che potrebbero aiutare ad affrontare concretamente il problema. I dati dimostrano come l’aumento del consumo di imballaggi in carta sia stato drammatico negli ultimi anni; nel 2020, nell’UE sono stati prodotti 10 kg di rifiuti pro capite in più derivanti da imballaggi in carta rispetto al 2012, passando da circa 63 a 73 kg nel 2020 secondo i dati Eurostat. Si tratta di un settore industriale che consuma circa il 4% dell’energia mondiale e, oltre a caratterizzarsi per il massiccio ricorso a sostanze chimiche, produce sempre meno occupazione.

La proposta di regolamento europeo sui rifiuti da imballaggio introduce obiettivi minimi di prevenzione, ovvero la riduzione della produzione di rifiuti a monte, maggiori investimenti nei sistemi di raccolta e, infine, il ricorso a imballaggi riutilizzabili in alcuni settori. Tuttavia, numerosi segnali indicano come il regolamento, già insufficiente, potrebbe essere ulteriormente indebolito andando a peggiorare i problemi ambientali legati ai rifiuti da imballaggio in carta. Alcuni rappresentanti industriali promuovono la sostituzione della plastica monouso con packaging in carta usa e getta, ma ciò sposterebbe solo il problema. Oggi, infatti, circa tre miliardi di alberi vengono abbattuti in tutto il mondo per soddisfare la crescente domanda di imballaggi di carta. La scorsa settimana, Fern ed Environmental Paper Network hanno pubblicato un rapporto che mette in luce i costi umani e ambientali del settore degli imballaggi a base di carta, prendendo a riferimento alcuni casi studio in Portogallo, Svezia, Finlandia, Cile e Indonesia.

«Il governo italiano e il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, anziché continuare a sostenere battaglie ideologiche di retroguardia e prive di fondamento scientifico che puntano solo sul riciclo, cambino approccio seguendo la scienza e il volere della collettività come evidenziano i risultati del sondaggio di YouGov. Solo così riusciranno a traghettare il settore degli imballaggi monouso verso un futuro a minore impatto ambientale», conclude Ungherese.

SCARICA I RISULTATI DEL SONDAGGIO QUI

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