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Arrivano i ristori a fondo perduto: ” riusciamo a pagarci a malapena le bollette”

I ristori a fondo perduto? “Raddoppiano, non ci sputiamo sopra ma un ristoro serve a ristorare un’attività, non a pagare le bollette, anche quelle arretrate”. Parola di Marco Milia, membro del direttivo del Consorzio dei commercianti del centro storico di Cagliari e alla guida di un locale food alla Marina, in via Napoli. L’imprenditore ha già fatto due calcoli: “È inutile che diano 4500 euro. Questa è la bolletta di agosto e settembre”, afferma, pubblicando su Facebook la lettera ricevuta dalla società elettrica. Totale da pagare? “1985,28 euro”. Milia racconta un aneddoto: “Durante il lockdown mi è arrivata una bolletta senza consumi di 500 euro di oneri e poi un’altra, che ho dovuto dilazionare, da 1485,78 euro. Si è ‘accavallata’ insieme all’ultima, e alla fine sono quasi quattromila euro”. Quando arriveranno i soldi del Governo Conte “non saranno un ristoro, devono servire a ristorare un’attività e non a pagare le bollette e gli arretrati”. Quindi “è inutile. Non ci aiuta, non ci sputiamo sopra ma non è un ristoro”, commenta, piccato e deciso, Milia.

“Ci danno soldi di ristoro quando abbiamo anticipato anche le bollette durante il lockdown. Praticamente è stato speso tutto per l’energia elettrica. Chi dice e pensa che ci stanno dando dei soldi così”, attacca il negoziante, “sappia che non è vero. Ci paghiamo a malapena le utenze perché non sono state bloccate”.

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