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Addio al parametro del tenore di vita. Accordi prematrimoniali in vista?

Una sentenza della Cassazione ha stabilito che non sarà più il tenore di vita dei coniugi a determinare l’importo dell’assegno di mantenimento. Questo, infatti, varierà a seconda della capacità del beneficiario di avere un’indipendenza economica, ma anche dalla durata del matrimonio. “La decisione della Cassazione spingerà probabilmente anche gli italiani a ricorrere all’accordo prematrimoniale per regolare anche la cessazione degli effetti civili del matrimonio”, ha commentato Maria Francesca Ciriello, Dottoressa in Diritto e amministrazione pubblica. “Un accordo prematrimoniale si potrebbe ritenere invalido qualora regolasse ad esempio il mantenimento del coniuge o dei figli. In questo caso, infatti, verrebbe meno il diritto del beneficiario a difendersi in giudizio. Una tale previsione limiterebbe la libertà di uno dei coniugi. Si tratta di una pratica molto diffusa negli Stati Uniti, dove è conosciuta come love contracts, e che nel nostro Paese si sta tentando di introdurre con una modifica dell’art. 162 del codice civile, al quale sarebbe aggiunta la possibilità per un coniuge di attribuire all’altro una somma di denaro che può essere versata una tanutm o periodicamente oppure di attribuire al beneficiario un diritto reale su immobili. Si prevede, inoltre, anche la possibilità per uno dei coniugi di rinunciare al mantenimento da parte dell’altro coniuge. Una vera rivoluzione, insomma, se si pensa che fino ad oggi la giurisprudenza ha ritenuto nulli questi accordi che a seguito della sentenza della Corte di Cassazione subirà sicuramente una spinta in avanti”, ha spiegato ancora la Dott.ssa Ciriello.

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