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Ad Ostia i clan chiedono il pizzo per parcheggiare l’auto: ” si va dai 20 ai 60 euro al mese”

Dipende dal garagista. Se trovi quello buono ti fa pagare 20 euro al mese, altrimenti pure 60“. Paola, nome di fantasia di una donna che da anni vive ad Ostia Nuova, lo sa bene. Paga. E come lei lo fanno in molti. Chi abita nei palazzoni delle case comunali, pur avendone diritto, per parcheggiare deve pagare un “pizzo” come quello che i criminali chiedono ai negozi.  Ma visto che di esercizi commerciali in zona ancora aperti ce ne sono davvero pochi, ci si deve ingegnare. Per ottenere una retta mensile garantita ecco che ci si rivolge a chi lì ci vive e, in qualche modo, dovrà pure parcheggiare la propria auto. A riscuotere il “pizzo” gruppi di persone che farebbero da manovalanza a chi gestisce quel business e quelle piazza di Ostia Nuova.

Il ricatto

Per chi non paga, le conseguenze sono certe come racconta Paola: “Se non paghi, non puoi parcheggiare. Mio marito una volta si è opposto ma in tre lo hanno minacciato e ha dovuto dare 50 euro. Se riesci a parcheggiare senza pagare, ti ritrovi l’auto sfondata o bruciata il giorno dopo“.  Insomma, il sistema è chiaro. Luigi, altro nome inventato per tutelare la privacy di chi non vuole comparire, fermato tra via Mario Ruta e via del Sommergibile in bicicletta racconta: “L’anno scorso ho avuto problemi con il lavoro, faccio l’operaio. Non riuscivo più a pagare i 60 euro al mese per il garage e così un giorno mi sono trovato tutte le ruote bucate. Per andare a lavorare così mi sono dovuto prendere una bici”.

Le entrate del clan

Le tariffe, secondo quanto ricostruito, sono variabili. Vanno dai 20 fino ai 60 euro al mese nei circa otto garage dei palazzoni del Comune. In ogni box, inoltre, riescono ad entrarci fino a 100 euro. Facendo un calcolo su una media di 40 euro al mese per euro, l’entrare fissa garantita per chi gestisce quel business supera i 30mila euro ogni 30 giorni. Soldi facili che tutti sono costretti a pagare. Se chiediamo a chi vive lì perché non è stata mai fatta una vera e propria denuncia, la risposta è chiara: per una cifra del genere al mese, meglio star zitti ed evitare problemi. E se proprio non si è d’accordo con quella “pratica” allora è meglio parcheggiare sul vicino lungomare.

Gli spari 

Una pratica, quella del “pizzo” nei garage, consolidata negli anni ora ritornata sotto i riflettori dopo il fatto di cronaca avvenuto nella serata di sabato 4 luglio in via Domenico Baffigo. Qui, giunta sul posto, la polizia ha ritrovato 4 bossoli, riconducibili ad una pistola scacciacani. Secondo quanto appurato dagli uomini del commissariato di Ostia, quattro giovani sono entrati nei garage condominiali all’aperto. Il custode li avrebbe scoperti, da lì la discussione degenerata fino agli spari che non hanno per fortuna provocato alcun ferito. I quattro sono quindi fuggiti, non prima di aver portato via il cellulare dell’uomo: questa la ricostruzione da fonti della Questura. Una segnalazione che, però, potrebbe nascondere un mondo, quello della lotta per gestire quel business fisso garantito e facile, ma anche una base sempre sorvegliata.

I volti

Ma chi ci sarebbe dietro quegli affari? I nomi sono noti e, pronunciarli, ad Ostia Nuova fanno ancora paura, anche dopo gli arresti e i morti. Capofila di quel mondo, secondo le varie ricostruzioni degli inquirenti, sono quelli del gruppo dei Baficchio, nome di spicco della mala del Lido e nemici storici degli Spada. Giovanni Galleoni, il boss ‘Baficchio’. ucciso insieme a Francesco Antonini detto ‘Sorcanera’ nel novembre del 2011 gestiva il racket dei parcheggi di piazza Gasparri e quello dei garage era uno dei suoi business.

 

 
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