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Acqua torbida dai rubinetti, Confconsumatori scrive alle autorità

L’erogazione di acqua torbida dai rubinetti ha fatto emergere numerosi dubbi sui controlli delle acque.  L’associazione di tutela dei consumatori ha reso note le indicazioni del Ministero della Salute, che assicurano la presenza “sistema di controllo sulle acque destinate al consumo umano è strutturato su due piani e prevede controlli interni e controlli esterni”.

Nello specifico, “i controlli interni sono effettuati dal gestore che fornisce il servizio idrico, o da chiunque fornisca acqua a terzi, attraverso impianti idrici autonomi o cisterne. tenuti ad effettuare tutte le verifiche necessarie a garantire il rispetto della conformità dell’acqua ai requisiti previsti, eventualmente concordando con l’azienda unità sanitaria locale il programma di controllo per quanto riguarda punti di prelievo e frequenza, ed eseguendo analisi presso laboratori propri o in convenzione”.

I controlli esterni, continua il Ministero, “sono effettuati dall’azienda unità sanitaria locale territorialmente competente. L’azienda unità sanitaria locale è responsabile della verifica sulle acque destinate al consumo umano dei requisiti di legge, attraverso programmi di controllo regionali che prevedono l’ispezione degli impianti e il prelievo di campioni. Le attività di laboratorio possono essere condotte presso laboratori interni all’azienda unità sanitaria locale o presso agenzie regionali per la protezione dell’ambiente”.

Di qui, i dubbi della Confconsumatori Latina, che nella persona del responsabile provinciale Franco Conte giovedì ha chiesto ai sindaci del Sud pontino, ad Acqualatina, all’assessore regionale alla Sanità, all’Asl di Latina, all’Arera, al Prefetto, al Garante idrico regionale e all’Ato4 di “fornire chiarimenti in merito alle attività di controllo sulla potabilità dell’acqua ed in particolare alla Asl di Latina di chiarire quali siano gli esiti dei controlli esterni sulle acque destinate al consumo umano”.

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