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A Sant’Anna di Sopramonte riprende la summer school dell’Università di Padova

Riprenderà nell’estate 2024 a Sopramonte di Trento la Summer school in Antropologia fisica del dipartimento di Biologia e Museo di Antropologia dell’Università di Padova, che vedrà impegnato un gruppo di studenti sotto la guida di docenti e tecnici, come prevede una deliberazione approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore alla cultura e vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa.
“L’iniziativa si svolge nell’ambito del protocollo d’intesa, avviato nel 2016 e rinnovato con il provvedimento approvato anche per il 2024, fra l’UMSt soprintendenza provinciale, il Dipartimento di Biologia e Museo di Antropologia dell’Università di Padova e l’ASUC di Sopramonte, proprietaria dell’area dove sorge il complesso monumentale dell’antico monastero di Sant’Anna – ha spiegato Gerosa – Gli archeologi e gli antropologi proseguiranno le ricerche nel cimitero del monastero, che ha già restituito negli anni anni scorsi diversi reperti e sepolture. Gli studenti, coordinati dai docenti, si eserciteranno nella ricerca sul campo e nella catalogazione e studio delle tombe che verranno messe in luce. Saranno inoltre seguiti nelle operazioni di scavo da archeologi professionisti con la direzione scientifica della Soprintendenza. Il protocollo riflette il valore e l’importanza della relazione tra giovani, formazione e cultura, a cui la nostra Provincia punta con le iniziative più idonee nei vari campi del sapere”.
Ricerche archeologiche all’antico monastero di Sant’Anna di Sopramonte dalla Summer School dell’Università di Padova

Il team del progetto è composto da Nicoletta Pisu, archeologa dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, Nicola Carrara del Museo di Antropologia dell’Università degli Studi di Padova, gli archeologi Alessandro Bezzi e Luca Bezzi oltre agli studiosi Christian Fogarolli e Mattia Segata. Partecipa all’organizzazione l’ASUC di Sopramonte, rappresentata dal presidente Ivan Broll.
Il progetto ha avuto origine nel 2010 a seguito di uno studio condotto da Christian Fogarolli per la tesi di laurea specialistica in archeologia medievale, nel quale la ricerca storica e archivistica è stata completata dalla lettura delle murature. Le caratteristiche diverse nella forma e nel tipo di materiali adoperati, unitamente alle informazioni dedotte dai documenti antichi, hanno confermato che il complesso è stato più volte ristrutturato. Nato come monastero e documentato per la prima volta nel 1234, è stato poi adibito a usi diversi, ad esempio residenza estiva per i preposti della cattedrale di Trento a fine Quattrocento.

Le attività di tutela e la valorizzazione del complesso monumentale sono iniziate nel 2015 con l’obiettivo di indagare in maniera più approfondita il contesto archeologico, geologico e strutturale attraverso prospezioni georadar, carotaggi manuali, sondaggi, oltre al monitoraggio della chiesa di Sant’Anna e dell’edificio del preposto. Il ritrovamento di un cimitero antico ha costituito l’occasione per ampliare il progetto di ricerca coordinato e diretto dall’Università di Padova e dall’Ufficio beni archeologici provinciale. Sono ormai numerose le tombe rinvenute nel corso delle campagne di scavo, analizzate e studiate dagli antropologi. I primi risultati hanno permesso di conoscere i rituali di sepoltura: deposizione in cassa, in lenzuolo e con cuscino e lenzuolo. In alcuni casi le tombe sono disturbate e le ossa sistemate alla meglio. Tutti i defunti venivano deposti supini e – laddove lo scheletro era ben conservato – rimanevano gli arti superiori incrociati a livello dell’addome. I defunti erano sia maschi che femmine, deceduti fra i 30 e i 40-45 anni. La statura è stata stimata in media a 171.7 cm per gli individui maschili e a 155 cm per quelli femminili: una buona parte dei sepolti presentava segni di malattie a livello dei denti e delle ossa. Il cimitero era con tutta probabilità riservato ai soli appartenenti al monastero (analisi degli isotopi) e venne utilizzato durante tutto il periodo in cui il monastero era attivo (XIII-XV secolo, datazione 14C di tre campioni).

Per Informazioni:
Provincia autonoma di Trento – UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali
Ufficio beni archeologici Via Mantova, 67 – Trento
tel. 0461 492161
e-mail: uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia

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