Un documento di proposte in otto punti per la tutela del Fiume in pericolo. Nelle regioni del bacino padano occorre un cambio di passo di fronte alla crisi idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, tra portate ai minimi storici, prelievi eccessivi, impatto delle attività umane su quantità e qualità delle acque.
Legambiente: “Ripensare il modello di gestione favorendo la transizione ecologica per tutelare efficacemente gli ecosistemi fluviali e la risorsa idrica”.
PNRR e riqualificazione del Po, agricoltura, natura, navigazione commerciale, difesa dalle acque e dal cuneo salino, inquinamento, deflussi idrici e concessione i temi al centro del documento.
Oltre 74 mila km quadrati, un’estensione pari a un quarto dell’intero territorio nazionale, 17 milioni di abitanti, sei regioni e una provincia autonoma attraversata: sono i numeri del bacino del Fiume Po, il più grande d’Italia, che al suo interno custodisce ben 684 siti Natura 2000 e 420 aree naturali protette, oltre che siti riconosciuti patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Un ecosistema prezioso messo però a dura prova, in questi ultimi mesi, da una delle peggiori crisi idriche di sempre, che ha fatto registrare livelli allarmanti con -0,88 metri a Piacenza e -7,16 metri a Pontelagoscuro (FE). Una crisi che, di riflesso, determina anche l’ingressione del cuneo salino, ossia l’ingresso di acqua di mare anche nelle falde e nelle aree lagunari, quest’anno arrivata a 30 km dalla foce. Elementi che vanno a inserirsi in un quadro complessivo già fortemente compromesso, con temperature che nel bacino del Po, negli ultimi 30 anni, sono cresciute a un tasso più elevato della media (+2,5 gradi centigradi) e precipitazioni in notevole calo (-20%),
Per questo, in occasione del Big Jump 2022 – l’iniziativa promossa dallo European Rivers Network per riavvicinare i cittadini a fiumi, laghi e zone umide attraverso un unico “grande tuffo” cui Legambiente ha aderito con decine di eventi in tutta Italia puntando l’attenzione sull’emergenza siccità che colpisce tutti i fiumi da Nord a Sud – l’associazione presenta un documento di proposte in 8 punti per la riqualificazione del Fiume Po e dell’intero bacino, su cui intende avviare un confronto e una discussione con tutti i soggetti interessati.
“Per tutelare l’ecosistema, l’economia delle regioni del bacino padano e la vita delle comunità fluviali, occorre un approccio integrato che tenga in considerazione tutti gli aspetti legati all’utilizzo e alla conservazione delle risorse del territorio”, dichiara SOS PO