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Emergenze: Fedriga, con Draghi svolta rapporto Stato-Regioni

Visita del presidente del Consiglio nella sede della Protezione
civile Fvg
Palmanova, 21 mar – “Voglio ringraziare in primis il presidente
del Consiglio Mario Draghi per aver dato una svolta nel rapporto
tra le Regioni e lo Stato centrale. Un sistema istituzionale di
integrazione e di confronto che auspico diventi strutturale per
affrontare le situazioni emergenziali, come è stata quella del
Covid e quale è quella dei profughi provenienti dall’Ucraina”.
Lo ha detto oggi a Palmanova, nella sede delle Protezione civile
regionale, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga nel corso della riunione operativa di coordinamento
dedicata all’emergenza profughi causata dalla guerra in Ucraina a
cui ha partecipato presidente del Consiglio Mario Draghi, oltre
al capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale
Fabrizio Curcio, al vicepresidente dell’Anci Matteo Biffoni, al
presidente della Provincia Autonoma di Trento e coordinatore per
la Protezione civile nella Conferenza delle Regioni Maurizio
Fugatti, ai prefetti di Trieste e Udine, Annunziato Vardè e
Massimo Marchesiello, e al vicegovernatore con delega alla
Protezione civile Riccardo Riccardi.
Fedriga, dopo aver ringraziato i volontari della Protezione
civile Fvg impegnati nell’allestimento del campo di Michalovce in
Slovacchia, ha ribadito l’importanza del modello instaurato nei
rapporti tra le Regioni e il Governo connotato da una efficace
integrazione tra le politiche nazionali e quelle locali.
Un rapporto, come ha sottolineato Fedriga, fondato anche sul
livello di condivisione che le Regioni hanno dimostrato di
conseguire all’interno della Conferenza con il 98 per cento delle
scelte votate all’unanimità.
A tal riguardo lo stesso presidente Draghi ha parlato di un’unità
d’intenti come “patrimonio istituzionale da conservare”. Il Capo
del Governo ha poi definito “commovente” la manifestazione
d’affetto ricevuta dai volontari della Protezione civile del
Friuli Venezia Giulia al momento della partenza del convoglio di
farmaci e dispositivi sanitari verso la città di Suceava, in
Romania.
Da parte sua il vicegovernatore Riccardi ha sottolineato come il
flusso dei profughi sia connotato dal fatto che si tratta per lo
più minori e donne e quindi rappresenta una specificità alla
quale va dato un determinato tipo di risposta. “Adesso – ha
spiegato Riccardi -, come stiamo facendo, bisogna mettere a punto
la sicurezza sanitaria delle persone che stanno arrivando in un
quadro istituzionale di grande collaborazione e di unità
d’intenti”.
Nel corso della riunione è stata fatto un collegamento in
videochiamata con il campo allestito dalla Protezione civile
regionale in Slovacchia, a Michalovce, a una trentina di
chilometri dal confine con l’Ucraina. Una struttura costituita da
30 tende dove operano 28 volontari e capace di accogliere 250
persone.
ARC/GG/al

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