Dopo le maxi gru, le trivelle: settimana di preparativi nel cantiere del ponte Morandi, dove da un lato (quello ovest) si finisce di sistemare le gru arrivate dall’Olanda che verranno utilizzate per smontare la pila 5, dall’altro (quello est) si porta avanti la bonifica delle parti comuni dei palazzi di via Porro, eseguendo allo stesso tempo i carotaggi sul troncone richiesti per accertare l’eventuale presenza e quantità di amianto nella struttura.

Nel mezzo, un primo test, quello del cosiddetto “palo prova”, finalizzato a capire carico e portata delle future pile del nuovo viadotto sul Polcevera: da mercoledì pomeriggio i tecnici, manovrando le trivelle, hanno iniziato a lavorare allo scavo in cui verrà posizionato il palo che in futuro reggerà le fondamenta di una delle pile del nuovo ponte. L’obiettivo è sfruttare la simulazione per ottenere dati utili in vista dell’inizio della ricostruzione, che dovrebbe partire proprio dal lato ovest, nella zona della pila 5:  il palo sarà sottoposto a una serie di prove strutturali che lo “stresseranno” per valutare la sua tenuta. Sulle sue reazioni saranno tarati tutti i pali a venire. Su pali e fondamenta ultimate verranno quindi installate le pile che sosterranno il viadotto.

La maggior parte delle attività, insomma, vengono svolte sul lato ovest del Polcevera, in attesa del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e della valutazione di impatto ambientale del cantiere, attesa a giorni. Sul lato est, a oggi i demolitori non possono fare altro che lavorare al montaggio delle 6 torri d’acciaio che diventeranno il “puntello” del troncone e che consentiranno la riapertura di via Fillak e il quarto e ultimo accesso alle case sfollate di via Porro prima della demolizione. Proprio a questo scopo, sono iniziati i lavori di copertura delle terre mosse per fare spazio alle fondamenta delle torri.