Gaza – Regge la tregua nella Striscia di Gaza, dopo 50 giorni di guerra, 2.143 morti nel campo palestinese, la gran parte civili, e 69 in quello israeliano, 64 dei quali soldati. “Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, non ci sono stati raid aerei israeliani, nè lanci di razzi sul territorio dello Stato ebraico”, ha riferito l'esercito israeliano.
La tregua “permanente”, mediata dall'Egitto, e' stata accolta da festeggiamenti a Gaza, durati tutta la notte. Migliaia di persone si sono riversate nelle strade e sono salite sui tetti, sventolando la bandiera di Hamas: spari in aria, clacson impazziti, urla. “Grazie ad Allah la guerra è finita, non posso credere di essere ancora vivo con i miei figli”, ha raccontato il 32enne Maha Khaled. “Oggi Gaza ha mostrato al mondo che resiste e che è più forte di Israele”, ha assicurato Tamer al-Madqa. La tregua tra Israele e Hamas chiude “Margine protettivo”, l'offensiva lanciata dallo Stato ebraico dopo l'assassinio di tre adolescenti israeliani rapiti a giugno e apre un periodo di pace armata. Comincia un negoziato con il movimento islamista che controlla la Striscia, che ottiene per adesso un allentamento dell'embargo. Materiali da costruzione e aiuti umanitari passeranno anche dal valico con l'Egitto e non più dai tunnel, che Israele afferma di aver distrutto. Da li' passavano anche le armi. Il giorno in cui furono trovati i cadaveri il governo israeliano si riuni' con urgenza e promise: “Colpiremo Hamas”. Ma Hamas, oggi, canta vittoria per la “resistenza”, e i suoi capi politici e militari si fanno vedere in pubblico per la prima volta dall'8 luglio.
Israele, dunque, ha accettato di aprire i suoi valichi di frontiera con la Striscia di Gaza per consentire l'accesso di aiuti umanitari e l'ingresso di materiale per la ricostruzione delle case, e la concessione del diritto di pesca entro sei miglia nautiche dalla Costa, contro le attuali 3 miglia.