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Firenze: morto Duccio Dini

È morto Duccio Dini, il ragazzo vittima dell’inseguimento tra rom dello scorso weekend.

Si è spento a Firenze Duccio Dini, la vittima innocente dell’inseguimento tra rom. Non si sa ancora cosa abbia scatenato la lite. Sembra che tutto sia iniziato con un abbandono del tetto coniugale.

Per questa ragione, gli uomini della famiglia della donna hanno preteso spiegazioni. Per questa ragione, il marito ha preso l’auto ed è fuggito. Ha investito così Duccio Dini, fermo al semaforo sul suo motorino.

Il ragazzo si stava recando nel negozio in centro in cui lavorava come commesso. In seguito il gip ha dichiarato che: “Occorre escludere che l’episodio possa essere ritenuto occasionale. Come si è visto, è l’apice di una serie di litigi e di minacce che possono condurre a delle ulteriori aggressioni”.

Non solo: “La natura, la specie, i mezzi, l’oggetto, il luogo e ogni altra modalità dell’azione posta in essere denotano una particolare intensità del dolo e fanno ritenere sussistente il pericolo che Mustafa Dehran e Amet Remzi possano nuovamente commettere dei reati della medesima natura”.

Il giudice Angelo Antonio Pezzuti ha parlato del perché i crimini potrebbero essere ripetuti.

“Ci troviamo in presenza di persone sedicenti, prive di fissa dimora, totalmente carenti di occupazione e sprovviste di altri redditi leciti, dediti all’attività criminale per trarre le loro fonti di sopravvivenza, adusi all’utilizzo di alias. La pericolosità degli indagati risulta inoltre evidente sulla base dei precedenti penali. Amet Remzi risulta aver vari precedenti tra cui quello di riduzione in schiavitù e di furto, Mustafa Dehran risulta invece essere già stato condannato in almeno tre occasioni per rapina”.

Dunque la tremenda morte di Duccio Dini non sarebbe un caso isolato. Episodi così violenti potrebbero ripetersi ancora.

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