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Il mistero di Los Roques

L’arcipelago di Ros Roques è quello che abitualmente si definisce un vero e proprio paradiso terrestre. Un insieme di circa 250 piccole isole verdi, con spiagge incantate di origine corallina, disseminate su un mare cristallino, proprio di fronte alla capitale, Caracas, la cui maggiore si chiama Gran Roque, l’unica abitata.
“Edizioni Oggi” ha raccolto la testimonianza di un pilota – R.P. – che conosce molto bene l’arcipelago di Los Roques, per averlo sorvolato numerose volte a bordo di un bimotore a elica. Un racconto che parla di fenomeni misteriosi, causa di incidenti ad aerei ed elicotteri. Proprio nei cieli di Los Roques, i piloti del posto, conosciuti tanto per la loro perizia, quanto per la loro “pazzia professionale”, sono soliti recarsi per compiere evoluzioni, poiché pare che vi siano condizioni geomagnetiche particolari, come in nessun’altra parte del pianeta, che hanno una particolare influenza sulla massa e la manovrabilità dei velivoli.
La scomparsa del bimotore Norman BN2, di fabbricazione inglese, immatricolato nel lontano 1968 come YV2615, sul quale si trovavano Vittorio Missoni (figlio maggiore del noto stilista), la moglie Maurizia Castiglioni, e gli amici della coppia Guido Foresti e Elda Scalvenzi, oltre al pilota German Merchan e il copilota Juan Fernandez, è solo l’ultimo di una lunga serie di sparizioni che, come racconta R.P, alcune sono state rese pubbliche, di moltissime altre invece non si è mai saputo nulla.
L’aereo sul quale viaggiavano Vittorio Missoni, la moglie, la coppia di amici e due piloti, era decollato da Gran Roque per dirigersi all’aeroporto Simon Bolivar di Maiquetia, a Caracas, dove non è mai arrivato. Le tracce si sono perse quando il velivolo si trovava a circa 10 miglia a sud dell’arcipelago. Le ricerche da parte della Guardia Costiera sono effettuate con motovedette, aerei, elicotteri, anche da una nave per ricerche oceanografiche, ma al momento non vi è alcuna traccia.
Lo stesso 4 gennaio di cinque anni fa, nel 2008, per tragica coincidenza, un bimotore della compagnia Transaven, che stava percorrendo la stessa tratta di circa 140 km di mare, sparì dagli schermi radar, con 18 persone a bordo, fra cui 3 venezuelani, uno svizzero e 8 italiani (la famiglia Durante: Paolo, la moglie Bruna Guerrieri e le figlie Sofia ed Emma di 6 e 8 anni, con altre due coppie, Annalisa Montanari, Rita Rindina, Stefano Frangione e Fabiola Napoli). Le ricerche si svolsero con la stessa celerità, eppure non venne trovato nulla, né i rottami del velivolo, né tracce o resti delle vittime. Unico corpo recuperato – in mare aperto – quello del copilota Osmel Alfredo Otamendi, trovato il 12 gennaio seguente da alcuni pescatori.
Le teorie all’epoca furono fra le più disparate, fra le quali una che affermava che l’aereo in effetti non precipitò, ma sarebbe stato dirottato dai narcos colombiani che lo avrebbero utilizzato per i loro trasporti (sull’aereo ci sarebbero state 4 persone in più di quelle dichiarate, forse i dirottatori). L'aereo, un bimotore turboelica Let L410, decollò alle 9.13 dall'aeroporto Internazionale Simòn Bolìvar di Caracas con destinazione Los Roques. Alle 9.38 il pilota informò la torre di controllo di Los Roques di avere problemi ad entrambi i motori. Disse di trovarsi a 16 miglia dalla costa e di voler tentare un ammaraggio. Poco dopo scomparve dai radar.
Nel 2006 sparì un Cessna con a bordo Franco Rotumno Diaz, Vincenzo Efraim Rotunno, Gabriel Venturi. I pochi resti dell’aereo furono ritrovati mesi dopo.
Nel 2004 scomparve poi un Beecraft Bonanza ai cui comandi vi era l’italiano Antonio Buzzi, a bordo anche le due figlie Barbara e Betty e il genero Franco Rosetta. Anche in questo caso nessun superstite e nessuna traccia di rottami e di cadaveri.
Il 2 marzo 1997 nello stesso spazio aereo, il Cessna  YV784 scomparve con a bordo altri due italiani (Teresa De Bellis e il marito Mario Parolo), e anche in questo caso, non si seppe più nulla. Il velivolo apparteneva alla compagnia Chapi Air, la stessa che qualche tempo dopo diventò la Transaven. Il pilota si chiamava Efrain Rodriguez, proprietario della compagnia, e a bordo vi era anche il noto avvocato venezuelano Antonio Anez, rappresentante di Amnesty International. Anche in questo caso non sono mai stati trovati i resti. Il mare ha restituito solo un corpo, quello di un passeggero australiano, con la testa fracassata ma, stranamente, senza acqua nei polmoni.
 Il pilota R.P. intervistato da “Edizioni Oggi” ci parla di un fenomeno che ormai è “contaminato” dalle più svariate leggende metropolitane, alcune delle quali estremamente contraddittorie, altre che sfociano nella fantascienza, come quelle riferite ad una mai provata attività aliena, probabilmente a causa delle vicinanza con con il ben più famoso “Triangolo delle Bermuda”, zona dell’Oceano Alantico compresa fra Miami, l’arcipelago Bermuda e Puerto Rico, nel quale si sono registrate oltre 300 sparizioni misteriose di aerei e navi ancora oggi inspiegabili.
Stando più sul reale, Los Roques è probabilmente una zona dove sono particolarmente frequenti eventuali interferenze geomagnetiche, anomalie che farebbero perdere i punti di riferimento e influenzano il funzionamento dei mezzi meccanici e degli strumenti di bordo. Non bisogna dimenticare che l'intero Golfo del Messico ha avuto origine dalla caduta di un enorme meteorite, senza dubbio composto da materiali particolari di composizione sconosciuta, oltre alla presenza di numerosi vulcani sottomarini e sorgenti di metano. Certo rimane il mistero sulla assoluta assenza di tracce dei disastri.

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