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Sono licenziabili i dipendenti infedeli?

19 Gennaio 2016 – E' legittimo licenziare i lavoratori disonesti attraverso controlli ed investigazioni? A quanto pare si. Un dipendente che prende un permesso dal lavoro per assistere a un parente disabile potrà essere controllato dall'azienda e se nel caso il lavoratore ha mentito all'azienda potrà essere licenziato per giusta causa, senza poter invocare alcuna presunta violazione della privacy. E' accaduto proprio in Piemonte, che si è dovuto provvedere a un licenziamento per giusta causa di un dipendente. Il lavoratore il 31 Dicembre 2015, ha usufruito di un giorno di permesso per assistere un parente disabile, quando è stato scoperto che il permesso era stato usato in tutt'altro modo. Il dipendente ha arrecato un danno all'azienda, che ha dovuto riorganizzare diversamente l’erogazione del servizio pubblico, inoltre ha arrecato un danno ai colleghi che hanno dovuto prendere il suo posto rinunciando al meritato riposo e a tutta la collettività in quanto il costo dei permessi per la Legge 104 ricade su tutti. Angelo Jannone, ex colonnello dei Carabinieri, noto per essere stato insieme a Giovanni Falcone autore delle indagini sul patrimonio del mafioso Totò Riina, oggi è consulente e docente universitario: “Prevenire e contrastare comportamenti infedeli o comunque rischiosi per la salute dell’azienda, comporta oggi una visione interdisciplinare di norme e soluzioni. Impostare correttamente i controlli prima, attraverso una policy ampia e dettagliata, consente l’utilizzo degli output quali evidenze di condotte illecite.” Quello che si vuole fare, per migliorare la disonestà è installare dei software su tablet e smartphone in dotazione ai lavoratori allo scopo di geolocalizzarli, ma prima di far ciò si deve prima stipulare un accordo sindacale. Il 28 Gennaio a Milano, si terrà un workshop organizzato da Federprivacy ed Afge, ossia, un quadro generale su poteri e limiti di controlli che il datore di lavoro può svolgere sui dipendenti. Interverranno noti esperti in materia,  come l'ex Garante Francesco Pizzetti, il presidente dell' Istituto Italiano per la Privacy Luca Bolognini, Antonio Ciccia di Italia Oggi, e lo stesso Angelo Jannone, che di recente ha scritto anche un libro sulle frodi aziendali.

 

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