Nonostante che il settore trainante degli affari italiani in Russia rimanga quello energetico, nell´ultimo decennio le attività commerciali di vario genere fra Italia e Russia si sono sestuplicate, sebbene vi siano difficoltà non indifferenti, costituite soprattutto dalla burocrazia russa e dalle infrastrutture non sempre all´altezza.

In ogni caso, di esempi ce ne sono, e anche molto significativi: il Gruppo Armatoriale Barbaro è impegnato nell´attività dei trasporti fluviali sula vasta rete sovietica; l´Unicredit ha recentemente rilevato la International Moscow Bank e sta crescendo notevolmente sul territorio; il gruppo alimentare Cremonini è entrato alla grande nel mercato russo con la azienda locale Marr, ed anche la Ferrero è da tempo in attività in Russia, dove produce la linea Kinder.

Il settore energetico comunque la fa da padrone: il consorzio South Stream è comporto infatti al 50 per cento da Gazprom, al 10 per cento dalla francese EDF, e al 40 per cento da ENI.