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#Detenuto #albanese tenta di aggredire poliziotto incitando alla #rivolta altri ristretti

CIVITAVECCHIA – Alta tensione per alcune unità del Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Civitavecchia, che questa mattina hanno saputo gestire con grande professionalità un evento critico che avrebbe potuto avere gravi conseguenze sull’ordine e la sicurezza interna in quanto un detenuto di origine albanese ha tentato di aggredire un Assistente Capo di Polizia Penitenziaria in servizio. Il fatto è avvenuto poco dopo le ore 10, quando il detenuto in questione opponeva resistenza al rientro in Sezione spintonando, oltraggiando ed istigando altri detenuti alla rivolta. Il poliziotto penitenziario ha prontamente e con fermezza reagito ed è riuscito, con l'aiuto di altri colleghi, a stroncare sul nascere un evento critico che avrebbe causato ben più gravi conseguenze. Donato Capece, segretario generale SAPPE, rivolge “solidarietà agli Agenti di Polizia Penitenziaria” ed esprime “solidarietà e apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Civitavecchia.
Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella e che ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Non, insomma, soluzioni concrete alle aggressioni, risse, rivolte e incendi che sono all’ordine del giorno e frequentissime anche nel carcere di Civitavecchia, visto anche il costante aumento dei detenuti in carcere, o all’endemica carenza di 7.000 unità nei ruoli della Polizia Penitenziaria. 

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