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15enne si getta giù dal balcone durante una perquisizione

E' accaduto oggi pomeriggio, quando una pattuglia della Guardia di finanza ha fermato un ragazzo dell'età di 15 anni mentre usciva da scuola ed è stato trovato con una piccola quantità di grammi di droga leggera. Ciò ha fatto scattare la perquisizione nell'abitazione del ragazzo che, per sua spontanea volontà ha consegnato 10g di ashish.
I controlli all'interno dell'abitazione proseguivano e chi stava più soffrendo era forse la madre delusa dal proprio figlio e il ragazzo che non riuscendo a gestire la situazione di delusione, panico  e paura commette il gesto: si getta giù dal balcone del terzo piano che si trova in piazza Torino a Lavagna.

Viene subito soccorso dai genitori e finanzieri che chiamano il 118, ma il giovane ragazzo di 15 anni non riuscirà mai a raggiungere l'ospedale, il suo viaggio termina lì. 

E scattano subito le polemiche sull'accaduto con le persone del posto che definiscono il ragazzo molto educato gentile rispettoso, provenire da una famiglia di altrettanta fama, e verrano fatte le dovute verifiche per determinare le eventuali responsabilità.

Le polemiche politiche non sono mancate e i primi due politici schierati a favore della liberalizzazione della cannabis: il senatore del Pd Luigi Manconi: «Chi glielo spiega ora, ai genitori del giovane di Lavagna, cui erano stati sequestrati dieci grammi di hashish, che la normativa sulle sostanze stupefacenti mira a tutelare la salute e l’integrità fisica e psichica dei giovani? Legalizzare i derivati della cannabis» dichiara il senatore.
 

E anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea commenta: «La vicenda deve far riflettere. Il proibizionismo, le leggi che penalizzano e criminalizzano i consumatori, un approccio sempre e solo ideologico al tema del consumo di sostanze, l’assenza e il continuo rinvio di una legge per liberalizzare la cannabis, sono alla base di tragedie di questo tipo. Il governo – è la sua richiesta – cancelli tutte le politiche proibizioniste, si tolgano anche le sanzioni amministrative per i consumatori, la liberalizzazione delle droghe leggere e legalizzazione del complesso delle sostanze sono la via da seguire nonchè i primi ed unici passi per contrastare le narcomafie. Le nostre condoglianze alla famiglia del ragazzo», conclude.
 

«Sul suicidio del giovane di Lavagna andrà fatta piena chiarezza – sottolineano di Riccardo Magi e Antonella Soldo, segretario e presidente di Radicali Italiani – La prima ricostruzione dei fatti – tuttavia – lascia supporre che siamo davanti a una nuova vita spezzata dalle politiche proibizioniste». Politiche che «in questi decenni non hanno inciso sulla diffusione e il consumo di droghe, ma hanno invece rovinato e rovinano l’esistenza di tantissimi cittadini, per lo più giovani o giovanissimi, come il protagonista di quest’ultima tragica vicenda. È ora che il legislatore – aggiungono Magi e Soldo – apra finalmente gli occhi e si decida ad approvare una riforma antiproibizionista come quella che come Radicali abbiamo proposto con la legge popolare per la cannabis legale e la decriminalizzazione dell’uso di tutte le sostanze depositata alla camera con le firme di 68 mila cittadini. Radicali Italiani continuerà a battersi per questo, anche tra i giovani nelle scuole, dove sempre più spesso siamo invitati a parlare di legalizzazione, per confrontarci sulla base di dati e fatti concreti, e non dell’ideologia».

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