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“Io, Nico ed Emily” da oggi on line il nuovo videoclip degli #Akkura

Da questa mattina su Youtube è visibile il videoclip del brano “Io, Nico ed Emily”, primo estratto da “Cosmotropico”, , il nuovo disco del gruppo musicale palermitano gli Akkura composto da Riccardo e Sergio Serradifalco, Salvo Compagno, Fabio Finocchio, Marco Terzo e Claudio Montalto.
Il loro ultimo lavoro “Cosmotropico” contiene brani in technicolor per raccontare il “cosmo-tropico” della band palermitana. La scrittura è creativa, le melodie sono cristalline e si intrecciano con influenze seventies africane, cenni di tradizione italiana e il Sud America degli anni '60, il tutto arrangiato con strumenti analogici e sonorità floreali.
L'onda è uno dei movimenti che ha ispirato il brano ‘Io, Nico ed Emily’. Uno dei primi pezzi che abbiamo scritto per questo album ed intorno al quale abbiamo fatto ruotare tutta la produzione. In questo video, la forza di quel brano, potente come un'onda, è stata racchiusa nella grazia di una giovane donna. Una ragazza capace di dominare la forza travolgente dell'energia cinetica. Come fanno i surfisti. Il surf è una continua scoperta, è più grande persino del volo. O come scrive il surfista William Finnegan, è ‘il filone aureo di una gioia perfetta”-. racconta Sergio Serradifalco.
In studio la band, che ha ospitato all’interno dell’album molti musicisti tra i quali Angelo Sicurella (Omosumo), Fabrizio Cammarata e Serena Ganci, ha lavorato a lungo sulle melodie ma anche sul ritmo, creando soluzioni poliritmiche nuove per ogni brano. E’ un album dinamico, con influenze che vanno dal roots giamaicano (“Fame e sete”), ai temi in chiave “space” (“Daubaidesì”), dalla canzone italiana (“La Sera”, “Reminiscenza”), andando fino al “Graceland” di Paul Simon (“Peresoso”) e ai Vampire Weekend, sempre più vicino ad un'Africa, mai come oggi, così suggestiva e contemporanea. Anche intorno ai testi delle canzoni, l'album vive di contrasti tra libere ispirazioni non-sense (“Il cavallo è sordo e triste”) incursioni nella vita privata (“Il dolore che hai nel petto non è la reminiscenza”) e invocazioni oniriche e poetiche (“Onda, onda, trascinaci, io, Nico ed Emily”) o prendendo in prestito dall'inglese (“Why do we go”) o dal portoghese (“Ouviu uma voz pra me cantar”).

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