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Ue: un piano d’azione in 4 punti per uno spazio unico dell’Iva

La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi un pacchetto di misure per modernizzare l’Iva all’interno dell’Unione. Trattandosi di un’imposta sui consumi, l’Iva è una delle forme di tassazione che favorisce maggiormente la crescita, tuttavia l’attuale sistema non è riuscito a stare al passo con le sfide dell’economia odierna, sempre più globale, digitale e mobile. Quello attuale, ideato come transitorio, è un regime frammentario e complesso per il numero crescente di imprese che operano a livello transfrontaliero, ed è inoltre vulnerabile alle frodi.
Il piano d’azione per far fronte a queste criticità delinea un percorso che comprende:
i principi fondamentali di un futuro sistema unico dell’Iva a livello europeo;
una serie di misure a breve termine per combattere le frodi;
l’aggiornamento del quadro delle aliquote;
progetti per semplificare le norme in materia di commercio elettronico
Meno frodi – Entro il 2017 la Commissione intende agire sulle dinamiche che regolano il commercio transfrontaliero con l’obiettivo di ridurre le possibilità di frode.Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro e il dialogo sociale, ha dichiarato a questo proposito: “Diamo inizio a un dialogo con il Parlamento europeo e con gli Stati membri per un sistema unificato dell’Iva, più semplice e più resistente alle frodi. Ogni anno le frodi transfrontaliere in materia di Iva costano agli Stati membri e ai contribuenti circa 50 miliardi di euro. Al tempo stesso, gli oneri amministrativi a carico delle piccole imprese sono elevati e l’innovazione tecnica pone nuove sfide per la riscossione dell’Iva. La Commissione ha già proposto misure chiare per affrontare l’elusione dell’imposta sulle società e continuerà con pari determinazione la lotta contro le frodi in materia di Iva”.
Grazie alle nuove norme, le transazioni oltre le frontiere continueranno ad essere tassate in base alle aliquote dello Stato membro di destinazione ma la riscossione delle imposte cambierà gradualmente avvicinandosi a un sistema maggiormente a prova di frode. Allo stesso tempo, entrerà in funzione un portale web unico, che garantirà dei meccanismi di riscossione dell’Iva più semplici per le imprese e un recupero delle entrate più efficace per gli Stati membri.
Le stime mostrano che questa nuova metodologia potrebbe diminuire le frodi transfrontaliere dell’8%, per la precisione di un importo pari a circa 40 miliardi di euro all’anno.

Sostegno per il commercio elettronico – Le imprese degli Stati membri sono in una condizione di svantaggio competitivo poiché alcuni operatori di paesi terzi possono importare beni esenti da Iva verso l’ Unione europea.
Uno degli obiettivi principali, quindi, è quello di presentare un pacchetto di semplificazione dell’Iva per sostenere la crescita delle piccole e medie imprese e favorire una concorrenza leale sul mercato. Tra le prime proposte per modernizzare il commercio elettronico transfrontaliero va sottolineata la possibilità di applicare alle pubblicazioni digitali le aliquote ridotte già previste per quelle cartacee.

Più autonomia nella scelta delle aliquote – Per quanto riguarda il quadro in materia di aliquote, la Commissione propone due diverse opzioni. La prima manterrebbe l’aliquota minima del 15%, riesaminando regolarmente l’elenco dei beni e dei servizi che possono beneficiare di aliquote ridotte sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri. La seconda opzione eliminerebbe l’elenco dei beni e dei servizi che possono godere di aliquote ridotte. In questo caso, però, sarebbero necessarie misure aggiuntive per prevenire le frodi ed evitare la concorrenza fiscale sleale all’interno del mercato unico.
Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, ha commentato: “L’Iva è un’importante fonte di entrate fiscali per gli Stati membri dell’UE. Eppure il divario dell'Iva ha assunto proporzioni sconcertanti: la differenza fra il gettito riscosso e quello previsto è di 170 miliardi di euro. Si tratta di un enorme spreco di risorse che potrebbero essere investite per la crescita e l'occupazione. È ora di riappropriarsi di queste risorse. Vorremmo inoltre offrire agli Stati membri maggior autonomia per la definizione delle aliquote Iva ridotte. Il nostro piano d’azione permetterà di ottenere risultati su tutta la linea.”

 

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