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77 Post Oggi Notizie – Olimpiadi Rio 2016: tra Zika e proteste

Mancano ormai meno di 6 mesi all’accensione della fiamma olimpica alla stadio Maracanà di Rio de Janeiro e la situazione che si presenta non è di certo delle migliori.
Le città brasiliane sono un cantiere a cielo aperto. Si costruisce e si abbatte cercando di completare tutte le strutture in tempo.
In progress c’è anche una linea della metropolitana che collegherà Ipanema a la Barra de Tijuca, che sarà sede del villaggio olimpico. La data di scadenza è fissata per il 5 agosto, quando i giochi inizieranno.
I Mondiali di due anni fa hanno insegnato che il Brasile non si può permettere di arrivare ancora all’ultimo minuto per completare le strutture. Proprio per questo, il sindaco Eduardo Paes ha voluto rassicurare dicendo che il 95% delle strutture è completo.
Ci sono però ancora quatto punti critici da risolvere: il velodromo, lo stadio del remo nella Lago, il centro ippico e lo stadio del tennis. Per questi ultimi 2 i lavori sono in fase di completamento, mentre per gli altri il processo di costruzione raggiunge a malapena il 50%.
La scommessa del Brasile di investire nelle grandi competizioni sportive per entrare nei big del pianeta, sembra fino ad ora, in buona parte persa. Per quanto gran parte delle spese siano state sostenute da privati, i cittadini brasiliani lamentano un investimento nei servizi pubblici che dovrebbero avere la precedenza rispetto alle competizione sportive.
In particolare, l’assistenza sanitaria è l’area più critica e negli ultimi mesi sono stati chiusi ben 7 ospedali nella sola Rio per un buco di bilancio di oltre 400 milioni di euro.
È proprio la sanità e la sicurezza un’ulteriore problema che ha colpito il Brasile a causa del virus Zika. Nonostante il sindaco di Rio abbia dichiarato che non sarà un problema per agosto, poiché sarà un mese dove non si registra una prolificazione di zanzare, Zika ha scosso tutto il mondo.
I paesi che parteciperanno alle Olimpiadi sono divisi sulla questione se parteciparvi o meno.
È delle ultime ore la notizia che i vertici del comitato olimpico Usa abbiano lasciato libera facoltà di decidere agli atleti stessi se prendervi parte o meno. Ovviamente il rischio maggiore sarebbe per le atlete donne soprattutto in previsione di gravidanze future.
Ricordiamo infatti, che la puntura di questa zanzara è dannosa per le donne in gravidanza e che concepiscono un bambino in paesi a rischio, poiché questa porterebbe problemi al feto.
Anche il Kenya ha fatto sapere che se il virus dovesse raggiungere livelli di epidemia, il paese non parteciperà ai giochi.
Tra pochi giorni però, il 19 febbraio, inizierà la Coppa del mondo di tuffi, che classificherà per le Olimpiadi. Tanti gli atleti su cui scommettere e che staccheranno un pass certo per i giochi. L’attenzione però va tutte alle atlete. Per l’Italia ci saranno sicuramente Tania Cagnotto e Francesca Dellapè .
Giovanni Malagò, a guida del comitato olimpico, ha rassicurato dichiarando che il Coni da tempo si sta occupando della faccenda Zika per garantire sicurezza ai propri atleti.
Paura e dubbi in merito al virus non si fermeranno in questi 180 giorni che mancano all’inaugurazione ufficiale di Rio 2016.

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