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Chi è Babbo Natale? Dante Alighieri e la leggenda di San Nicola

Manca poco a Natale. Il Cristianesimo celebra la nascita di un Re, Gesù Bambino incarnatosi nel seno della Vergine Maria “figlia del tuo figlio” attraverso cui Dio Padre si fece creatura, si fece figlio per salvare il mondo. Sono celebri i versi della preghiera di San Bernardo alla Vergine nell'Ultimo del Paradiso affinché Dante, pellegrino e uomo tra gli uomini, abbia il privilegio di comprendere il mistero divino ed ottemperare alla missione di essere di esempio per ogni uomo che voglia essere salvato, confidando nella Grazia e nella Misericordia di Dio. Natale rimanda, soprattutto nell'immaginario dei bambini, alla figura del vecchio per eccellenza, vestito di rosso con la barba e gli occhiali, di statura corpulenta e rassicurante, Babbo Natale, della cui origine lo stesso Dante ci racconta nel XX canto del Purgatorio, il canto di Ugo Capeto e dell'invettiva contro la cupidigia che attanaglia la terra. Nella V cornice purgano le loro tendenze peccaminose gli avari ed i prodighi, coloro cioè che fecero un cattivo uso dei beni materiali sia nel senso dell'avarizia sia nel senso opposto della prodigalità. Le anime purganti sono legate sull'orlo della cornice con la faccia rivolta verso il suolo roccioso, così come in vita furono rivolte ai beni terreni, cantano il verso 25 del Salmo 118 “Adhaesit pavimento anima mea” e recitano di giorno esempi di povertà e liberalità, di notte esempi di avarizia punita. Tra gli esempi di liberalità oltre a quello di Maria che visse così poveramente da partorire Gesù in un'umile stalla e a quello del console romano Fabrizio Luscinio che preferì vivere povero che ricco e vizioso, Dante riporta la storia di San Nicola vescovo, diffusissima nel Medioevo, che donò tre sacchi di denaro a tre povere sorelle per evitare che compromettessero il loro onore. La nascita di Babbo Natale ha quindi origine dalla figura storica di San Nicola, rappresentato nell'iconografia con tre sacchi d'oro o sfere in mano e con il mantello rosso del vescovato, che viene celebrato proprio nel mese di dicembre. San Nicola nacque a Patara di Licia, Turchia, nel III sec. d.c. dove visse fino al trasferimento a Myra dove divenne sacerdote e poi vescovo eletto per acclamazione del popolo. Fu imprigionato durante le persecuzioni di Diocleziano e poi, liberato nel 313 grazie a Costantino, riprese la sua missione apostolica. Morì a Myra il 6 dicembre del 343 d.c. Il suo culto si diffuse dapprima in Asia Minore e poi a Roma e nel sud Italia soggetto a Bisanzio divenendo protagonista di molte leggende e miracoli a favore di poveri, umili e deboli. Nel corso del Medioevo alcuni marinai baresi partirono alla volta di Myra per trafugare il corpo del Santo da una città ormai in mano ai musulmani. I resti del Santo vennero portati a Bari che lo elesse come suo protettore e gli intitolò la basilica nel cuore della città vecchia. La leggenda più nota che lo riguarda, quella come “portatore di doni” accolta appunto anche da Dante, narra di un ricco signore che, caduto in disgrazia, voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione non potendo concedere loro una dote decorosa per farle maritare. San Nicola, venuto a conoscenza del fatto, per tre notti consecutive lanciò di nascosto, per tramite della finestra, dentro la casa delle giovani tre sacchi pieni di denaro in modo da garantire loro una dote dignitosa. La terza notte, avendo trovato la finestra chiusa, con coraggio si arrampicò sul tetto dell'abitazione e lanciò l'ultimo sacco attraverso la canna fumaria del camino diventando esempio di quella “larghezza” che permise “a le pulcelle” di “condurre ad onor lor giovinezza”. La consuetudine di scambiarsi doni però risale a tradizioni di origine pagana che trovano le loro radici nella cultura romana antica. Si ricordano “I Saturnalia”, feste in onore di Saturno che si celebravano dal 17 dicembre al 23 dicembre in favore di un'agricoltura prospera, durante le quali ci si scambiavano doni di buon augurio come avveniva anche a ridosso di capodanno, precisamente alle calende di gennaio. Dopo il Concilio di Nicea nel 325 a Roma iniziò ad affermarsi la festa per la Nascita di Gesù, il 25 dicembre, però la tradizione antecedente pagana dello scambio dei doni rimase in auge fino ai nostri giorni.

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