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Vatileaks 2: la storia e i protagonisti

ROMA – Domenica primo novembre, proprio il giorno di Ognissanti, un nuovo scandalo travolge la Chiesa di Roma. La Gendarmeria vaticana arresta, dopo mesi di indagini sulla sottrazione e divulgazione di documenti riservati (reato previsto dall'articolo 116 bis introdotto dall'art. 10 dalla legge n° IX del Vaticano del luglio 2013 del Codice Penale Vaticano che prevede la reclusione fino ad otto anni) Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni, spagnolo, appartenente all'Opus Dei e già segretario della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede ed una laica, Francesca Immacolata Chaouqui, trentatreenne, calabrase di padre franco-marocchino, entrata a far parte della COSEA, Pontificia Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull'Organizzazione della Struttura Economico-Amministrativa della Santa Sede, di cui Monsignor Vallejo era segretario. La Cosea era stata istituita da Papa Bergoglio nel luglio del 2013 con il compito di raccogliere informazioni, di collaborare con il consiglio cardinalizio per lo studio dei problemi di natura economico-organizzativa e per operare una riforma orientata alla razionalizzazione e alla semplificazione degli Organismi esistenti, inoltre era improntata ad una migliore programmazione delle attività economiche vaticane. Questo si rendeva necessario per evitare dispendi di risorse economiche, per favorire la trasparenza dei processi di acquisizione di beni e servizi, per migliorare l'amministrazione dei beni mobili ed immobili e per agire con maggiore prudenza in ambito finanziario. La novità: l'essere una commissione composta quasi totalmente da laici, unico religioso Monsignor Vallejo. La Commissione poi, esaurito il suo compito, era stata sciolta nel maggio 2014. La Gendarmeria Vaticana, nello stesso periodo, aveva iniziato ad indagare sulla possibile sottrazione e divulgazione di documenti riservati fino ad arrivare, il primo di novembre, dopo mesi di indagine, all'arresto dei cosiddetti “corvi”, Monsignor Vallejo la cui posizione è al vaglio degli inquierenti e per cui vige ancora la misura cautelativa e Francesca Chaouqui, subito rilasciata perché disposta ad una piena collaborazione avendo fornito una documentazione a sostegno delle dichiarazioni rese. Le prove a carico di entrambi comunque risultano di particolare forza probante anche se di natura diversa tra loro. Tornando a ritroso allo scorso maggio, le indagini vaticane avevano preso le mosse da alcune inchieste del giornalista de L'Espresso, Emiliano Fittipaldi, in cui si citavano documenti riferibili alla Cosea e che hanno portato poi alla pubblicazione del libro inchiesta “Avarizia” ( Feltrinelli) e di “Via Crucis”(Chiarelettere) del giornalista Gianluigi Nuzzi, già autore del libro “Sua Santità”, uscito nel 2012 pochi giorni prima dell'arresto di Paolo Gabriele, maggiordomo di Papa Benedetto XVI, per aver diffuso documenti riservati, quelli presenti nel libro di Nuzzi. La Santa Sede di fronte all'imminente uscita dei due libri, il 5 novembre scorso, aveva fatto sapere di considerarli frutto della fiducia concessa dal Papa e poi tradita, accusando gli autori di aver voluto trarre vantaggio da un grave atto di diffusione di documenti strettamente riservati. intanto i due giornalisti sono stati indagati dalla Gendarmeria Vaticana per possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati. Continua…

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