Allenatori, presidenti, maganer, calciatori di alcune società calcistiche di serie D e Lega Pro, e altre di Serie B sono da questa mattina in stato di arresto e in carcere a causa di uno scandalo di partite truccate. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, con agravante per avere favorito anche organizzazioni criminali, con particolare riferimenti ad alcuni clan della 'ndrangheta.
Sarebbero circa una cinquantina le persone al centro dello scandalo e in tutto il Paese. Un vero e proprio clan provato che prendeva decisioni riguardo i risultati delle partite, calcolando a tavolino che doveva perdere o vincere. Le sfide erano truccate per fare in modo che le persone coinvolte, dai giocatori, ai presidenti e agli allenatori, potessero scommettere e così guadagnare cifre non indifferenti.
Le indagini sono state svolte dalla Procura di Catanzaro  sotto la direzione del Procuratore Antonino Lombardi, con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato con il coordinamento di Renato Cortese.
Dietro le sbarre atualmente si trovano 15 giocatori, 6 presidenti e 8 fra direttori sportivi, alenatori e direttori generali di varie sopcietà.
L'inchiesta ha pèreso avvio dalle rivelazioni del capo-bastone della'ndrangheta Piero Iannazzo, il quale aveva notevoli interessi nella società Neapolis, quindi si sono allargate a comprendere un vasto giro illegale fino alla Serie B.