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Corea del Sud – Il traghetto affondato forse era sovraccarico

Seul – Le azioni di capitano ed equipaggio del traghetto Sewol, affondato mercoledì al largo delle coste meridionali della Corea del Sud, sono “equivalenti all'omicidio”. E' durissimo il giudizio della presidente sudcoreano, Park Geun-hye: “Gli atti di capitano e alcuni membri dell'equipaggio sono del tutto incomprensibili e inaccettabili, equivalgono all'omicidio”. Park, in un incontro con politici e collaboratori, ha fortemente criticato il capitano e alcuni dei membri dell'equipaggio del traghetto Sewol per aver lasciato abbandonato la nave che stava affondando, definendo i loro atti pari all'”omicidio”. La presidente, di fronte al disappunto dell'opinione pubblica, e soprattutto alla rabbia di genitori e parenti degli oltre 200 studenti ancora dispersi, per la gestione della crisi e dei soccorsi, ha promesso che saranno scoperte e chiarite “tutte le irregolarità e le responsabilità” nelle operazioni a bordo della nave “sia penali sia civili”, a prescindere da ranghi o posizioni. La procura sudcoreana sta intanto verificando le ipotesi di eventuali responsabilità penali della Chonghaejin Marine, l'operatore del traghetto. Nel mirino della procura, oltre che le procedure d'emergenza, ritenute inadeguate, anche le informazioni confuse fornite dalla società su numero dei passeggeri e carico del Sewol. Gli inquirenti sospettano infatti che la compagnia cerchi di coprire che la nave era sovraccarica.

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