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Arsenico – Ue apre indagine su Roma ed il Lazio

Bruxelles – Roma e il Lazio nel mirino dell'Ue per l'acqua all'arsenico. La Commissione Ue il 13 dicembre scorso ha avviato una procedura d'indagine comunitaria per accertare le responsabilità italiane sul mancato rispetto dei parametri di arsenico presenti nell'acqua. Ma Regione Lazio e Comune a Roma si sono mossi solo due mesi e mezzo dopo, con l'ordinanza del sindaco che ha vietato il consumo dell'acqua nei quartieri serviti dagli acquedotti inquinati dell'Arsial datata 21 febbraio. Dopo i due fascicoli aperti dalla Procura di Roma, che indaga per avvelenamento e omissione di atti d'ufficio, ora si muovono anche gli ispettori di Bruxelles. L'8 aprile scorso il commissario europeo per l'ambiente Janez Potocnik, d'intesa con il collega della Salute Tonio Borg, ha risposto ufficialmente all'interrogazione del vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, che si era attivata dopo la pubblicazione dell’ordinanza di divieto. La Commissione Ue parla esplicitamente dell'«urgenza» con cui va affrontata la «problematica della città di Roma». Secondo i commissari europei «la contaminazione nelle acque da arsenico costituisce un problema di lunga data per la Regione Lazio». Dito puntato contro le amministrazioni locali incapaci di rispettare i limiti fissati dall’Unione per garantire la salute dei cittadini.

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