Il vulcano messicano Popocatepetl, letteralmente “Montagna Fumante”, alto oltre 5.000 metri, sta dando preoccupanti segni di risveglio. Da circa una settimana si registrano espulsioni di frammenti di roccia incandescente, fumo e vapore dal cratere, che si trova a circa 50 km a sud-est della capitale, Mexico City, in un'area dove si trovano circa 19 milioni di abitanti.
Il vulcano è monitorato costantemente dai centri geofisici statunitensi e messicani e l'area intorno alla montagna è stata interdetta alla popolazione. L'eruzione è a rischio di esplosione e se dovesse verificarsi, scatterà la procedura di evacuazione dei centri abitati che sorgono nelle vicinanze. Da ricordare che il Popocatepetl è il secondo maggiore vulcano del continente nordamericano, e già recentemente, lo scorso giugno e novembre 2011, si sono avuti i primi segni di risveglio.
Lo Smithsonian Institute fa sapere che l'eruzione più distruttuva del Popocatepetl si è avuta nell'800 d.C. con una esplosione piroclastica contenente combinazioni letali di gas ad altissime temperature e cenere, molto simile a quella che avvenne a Pompei.
Mexico City è stata raggiunta da alcune nuvole di ceneri e dalla città di Puebla, a sud-est della montagna in questione, sono visibili cascate di cenere.