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Stagione venatoria, associazioni ambientaliste chiedono la sospensione

Bari – Le alte temperature e gli incendi hanno messo a dura prova l’intero territorio italiano. Proprio per questo gli ambientalisti italiano chiedono il rinvio della stagione venatoria 2017-2018.

Secondo il rapporto di Legambiente a partire dal 1° gennaio 2017 in Italia sono stati inceneriti 74.965 ha di superficie boschiva. Le regioni più colpite sono Sicilia, Calabria, Campania, Lazio,
Sardegna e Puglia.

La situazione in Puglia

Nella Regione Puglia sono stati distrutti il 9% della superficie regionale coperta da bosco. E’ la sesta regione in Italia per estensione delle aree colpite da incendi. Questa drammatica situazione, pur determinata dalla mano diretta dell’uomo, è stata favorita da condizioni meteoclimatiche estreme ed eccezionali.

Dati

Secondo l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del clima del CNR, la primavera 2017 è stata la terza più secca dal 1800 ad oggi. La siccità è divenuta ancora più grave nei mesi di giugno, luglio e nel corrente mese di agosto, periodo durante il quale, su gran parte del territorio regionale non si sono registrate affatto precipitazioni. Anche sul fronte delle temperature, l’estate 2017 verrà ricordata come una delle più calde degli ultimi decenni, con valori che si sono mantenuti quasi costantemente ben oltre le medie stagionali. Il mix tra incendi e caldo estremo ha messo duramente alla prova la comunità biologica regionale ed extraregionale.

Per questi motivi dal mondo ambientalista italiano, si è levata a gran voce la richiesta di rinviare l’apertura della stagione venatoria 2017-18, al fine di salvaguardare la fauna selvatica già fortemente provata dalla drammatica situazione meteo-climatica e dall’emergenza incendi.

Nonostante ciò, la Giunta Regionale della Regione Puglia, con DGR 1304 del 02-08-17, ha approvato il Calendario venatorio 2017/18, prevedendo ancora una volta, oltreché le giornate di preapertura in deroga, anche le giornate di caccia a scelta per il periodo 2 ottobre – 29 ottobre, di fatto riducendo a due, le giornate di silenzio venatorio.

La Regione, oltreché ignorare le suddette richieste, non ha tenuto conto neanche di quanto riportato
nelle “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.

la Regione può vietare o ridurre, per periodi prestabiliti, la caccia a determinate specie di fauna selvatica (di cui all’art. 31) per ragioni motivate ed importanti connesse con la consistenza faunistica per la fauna stanziale, su segnalazione dell’Osservatorio faunistico regionale, o per sopravvenute particolari condizioni ambientali o climatiche o altra calamità anche per fauna migratrice”.

Anche l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, con una nota inviata a tutte le Regioni italiane, ribadisce come la situazione meteorologica del 2017, “aggravata da una drammatica espansione sia del numero degli incendi sia della superficie percorsa dal fuoco (+260% rispetto alla media del decennio precedente; dati European Forest Fire Information System – EFFIS) in diversi contesti del Paese, comporta una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie (…). Come già evidenziato in passato da questo Istituto, in presenza di eventi climatici particolarmente avversi per la fauna, si ritiene che, seguendo il principio di precauzione, in occasione della prossima apertura della stagione venatoria, vadano assunti provvedimenti cautelativi atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare vulnerabilità possano subire danni, in particolare nei territori interessati da incendi e condizioni climatiche estreme nel corso dall’attuale stagione estiva”.

Le associazioni animaliste fanno chiara richiesta alla Regione Puglia, ossia una sospensione immediata
e in toto della stagione venatoria 2017/18.
In assoluto subordine a tale richiesta, chiedono la sospensione della predetta stagione venatoria al fine di apportare le seguenti misure migliorative minime al Calendario venatorio:
– Annullare le giornate di preapertura in deroga del 2, 6 e 13 settembre.
– Rinviare di almeno un mese l’apertura della caccia, da domenica 17 settembre a domenica 15 ottobre.
– Eliminare le giornate di caccia a scelta, a favore di giornate fisse.

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