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Napoli, di nuovo in arresto “il re” dei furti d’auto

L’arresto lo scorso mercoledì, effettuato dai Carabinieri.

Ciro Tortora, noto come “Totore ‘o rosso” è stato arrestato mercoledì scorso dai Carabinieri di Secondigliano. Era ai domiciliari ed è stato sorpreso dagli agenti lontano dalla sua abitazione e quindi è stato arrestato di nuovo.

I precedenti

Tortora è il capo di una vera e propria organizzazione dedita al furto di auto. Gli inquirenti ritengono che ci sia lui dietro al furto di un centinaio di veicoli, avvenuto a Roma nel 2016. Il sistema criminale prevedeva il furto a Roma e lo smembramento delle auto e la rivendita dei pezzi a Napoli. Dopo le certezze derivate dalle indagini, Tortora era stato posto ai domiciliari in attesa del processo. Mercoledì il nuovo arresto. L’uomo è stato processato per direttissima per l’accusa di evasione ed è stato condannato in via cautelare a un anno di reclusione agli arresti domiciliari, in attesa dell’altro processo che lo vede coinvolto.

L’arresto del 2016

L’arresto del 2016 era stato eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Roma. I militari avevano messo in atto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone. L’accusa era di concorso in furto aggravato e continuato, indebito utilizzo di carta di credito e simulazione di reato aggravata e continuata. Gli altri due arrestati sono anche loro di origine napoletana.

Le indagini partite nel 2015

Le indagini erano partite dopo la denuncia  presentata dai rappresentanti legali di Eni Spa, titolare del servizio di car sharing Enjoy, molto popolare a Roma. Dal parco macchine erano sparite circa cento Fiat 500 per un danno di oltre un milione e mezzo di euro. Gli investigatori, a seguito delle indagini, avevano ricostruito la dinamica dei furti. I ladri arrivavano a Roma in treno, creavano un account sul portale per il noleggio, usando dati di altre persone ignare, prenotavano una vettura e manomettevano il computer di bordo, neutralizzando il geo localizzatore. Una volta che le automobili non erano più rintracciabili dalla sala operativa dell’azienda, le Fiat 500 venivano portate a Napoli e smontate.

L’identificazione dei malviventi

I malviventi però erano stati rintracciati grazie ad un sistema di geo localizzazione secondario. Gli agenti avevano ritrovato nelle loro case documenti, schede telefoniche e carte di credito, tutti intestati ad altre persone e molti di questi usati per creare account falsi sul portale di noleggio auto.

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