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Lazio: allarme Chikungunya. Domani vertice in Regione

Sono saliti a 64 i casi, distribuiti tra Anzio, Roma e Latina.

Sale il numero dei casi di Chikungunya nel Lazio. Sono 64 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive, distribuiti tra Anzio (54 casi), Roma (7 casi), Latina (3 casi). Anzio è la città in cui il focolaio della malattia infettiva è considerevole. Infatti, molte persone che hanno contratto la malattia non erano residenti nella città laziale ma vi avevano soggiornato.

Il vertice in Regione

Alla luce degli ultimi casi e del progredire del contagio, la Regione ha organizzato un vertice nella mattinata di domani con i Comuni interessati per un tavolo di monitoraggio. Parteciperanno i rappresentanti di Roma Capitale e delle amministrazioni di Anzio e Latina per verificare tutte le misure di sicurezza e soprattutto la disinfestazione messa in atto finora. Inoltre interverranno i tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità per accertare le metodologie fin qui utilizzate.

L’incontro di ieri in Regione con le Associazioni Donatori Sangue

Intanto ieri pomeriggio c’è stato un incontro in Regione con tutte le Associazioni dei Donatori di Sangue del Lazio e con i responsabili dei Servizi di Medicina Trasfusionale. Lo scopo: quello di appurare le misure di prevenzione e di trasmissione del virus Chikungunya emanate dal Centro Trasfusionale Sangue. Nel corso della riunione si è deciso di organizzare una raccolta straordinaria nelle Asl non sottoposte a prescrizione. Decisione necessaria per compensare le carenze di sangue dovute alla prescrizione interessanti le Asl  RM2 e il Comune di Anzio. Hanno partecipato all’incontro Avis Lazio, Croce Rossa Lazio, CRI Lazio, Avis Provinciale Roma, La rete di tutti Onlus, Avis Provinciale Latina, EMA Roma, Ass. Donatori di sangue Roma Est, Ematos Fidas, Avis Comunale Roma, CRI Roma. Il Centro Nazionale Sangue ha voluto ricordare che nel resto di Roma e del Lazio si può e si deve donare.

Il monitoraggio dell’Oms

L’Organizzazione Mondiale della Sanità monitora la situazione italiana ed ha stilato una nota, pubblicata sul proprio sito, nella sezione “Emergencies response”. In essa si avvertono i viaggiatori su come comportarsi. Si legge nel documento che c’è “il rischio di una ulteriore trasmissione perché la zanzara Aedes Albopictus, la cosiddetta zanzara tigre, è ormai stanziale nel bacino del Mediterraneo. Il vettore ha dimostrato in passato la capacità di sostenere focolai di Chikungunya. L’area dove si sono verificati i casi è densamente popolata e molto turistica, soprattutto nei mesi estivi”. Le indicazioni per chi viaggia nel nostro Paese prevedono di “evitare il contatto con le zanzare usando un abbigliamento corretto e i repellenti, la malattia si verifica di solito in Africa, Asia e Americhe, oltre che nel subcontinente indiano”.

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