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Firenze, indagati i due carabinieri accusati di stupro

I due militari sono stati identificati.

Sono indagati per violenza sessuale i due carabinieri denunciati per stupro da due ragazze americane, in soggiorno di studio a Firenze presso un’accademia per stranieri. Le ragazze interrogate più volte e separatamente hanno confermato la loro versione che pare avere elementi di fondatezza, senza punti di incongruenza. Il fatto è ormai noto: le giovani sarebbero state violentate dai due militari dopo aver accettato un passaggio sulla gazzella con cui erano in servizio. Una ragazza sarebbe stata violentata nell’androne del palazzo, l’altra nell’appartamento in cui vivono. I militari dopo essere stati identificati, sono ora indagati.

Alcuni nuovi elementi

Le forze dell’ordine stanno ora passando al vaglio la versione delle due ventenni. Intanto ci sarebbero dei testimoni che hanno visto le giovani salire sull’auto di servizio dei carabinieri davanti la discoteca “Flò”. Questo è il locale dove quella notte è avvenuta la rissa per cui i carabinieri erano intervenuti. Pare però che all’arrivo dei militari i disordini fossero già rientrati. In quell’occasione i due avrebbero visto le ragazze e si sarebbero offerti di accompagnarle a casa. Inoltre pare che alcune telecamere di sorveglianza della zona avrebbero ripreso la gazzella con dentro quattro persone, i due militari e due donne. I due non sarebbero ancora stati ascoltati dalla Procura, né raggiunti da informazione di garanzia.

Il racconto delle ragazze

Le giovani studentesse hanno raccontato che, una volta giunti presso la loro casa nel centro storico di Firenze, i due militari hanno parcheggiato l’auto, dopo aver avvertito la centrale che non sarebbero rientrati per effettuare dei controlli. A questo punto la degenerazione fino alla violenza, consumatasi dentro il portone e poi nella casa. Pare che nessuno però abbia udito grida o richieste di aiuto. Più tardi la telefonata in questura. Le giovani sconvolte e piangenti hanno denunciato le violenze.

I soccorsi

Subito è stato allertato il 118 che con un’autoambulanza, scortata dalla polizia, ha trasportato le giovani al pronto soccorso di Santa Maria Nuova. Da qui il trasferimento al Torregalli al reparto di ginecologia dove è stato attivato anche il “codice rosa”, l’iter predisposto per i casi di violenza su soggetti deboli, in presenza anche di una psicologa. Poi di nuovo il ritorno al Santa Maria Nuova. La visita non ha rilevato segni esterni di violenza, anche se una delle ragazze presentava piccoli arrossamenti sul collo. Intanto sono in corsi gli esami del Dna sugli abiti delle giovani.

Diverse sono le ipotesi che si sono succedute all’indomani del fatto: un racconto inventato, ipotesi che perde consistenza man mano che si procede nelle indagini; un rapporto consenziente poi denunciato come violenza, ipotesi che potrebbe reggere ancora, avendo le ragazze, a quanto emerge, un’assicurazione contro lo stupro; una violenza sessuale vera e propria, aggravata ancora di più dal fatto che entrambe fossero sotto effetto di alcol e quindi incapaci di difendersi. La posizione dei due carabinieri sarebbe comunque grave, anche nel caso della seconda ipotesi. Infatti i due avrebbero comunque commesso un grave illecito disciplinare, essendo in servizio.

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