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Stipendi dei parlamentari. Tagli a gennaio 2012?

Roma – I tagli agli stipendi dei Parlamentari arriverà, forse, a gennaio, con una decisione di Camera e Senato.
Si consuma lo “strappo” istituzionale e “d'immagine” tra Governo e politica.
Dopo il corretto diniego del Parlamento all'ipotesi di riformare gli emolumenti per decreto, Camera e Senato hanno iniziato un balletto che rischia di allargare il divario tra cittadini e politica. Rassicurazioni di interventi “urgenti” si ripetono di giorno in giorno ma il termine per attuarli si sposta nel tempo.
I tagli che dovevano arrivare “entro la fine dell'anno” secondo il presidente della Camera, Gianfranco Fini, sono stati affidati ad una commissione parlamentare che si è già arenata su una presunta difficoltà a reperire le informazioni circa gli altri Paesi Ue.
In pratica la commissione vorrebbe parametrare i futuri stipendi a quando percepito nel resto d'Europa. Senza dati, però, è difficile decidere ed anche se lo stesso segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto pronto  fornire tutti i dati necessari – tra le altre cose facilmente reperibili su Internet – la commissione non riesce ad averli “ufficialmente”.
Così il termine della fine del 2011 è già slittato al gennaio 2012 e potrebbe slittare ancora.
Una situazione di stallo che non piace affatto agli italiani, chiamati a pagare sin da subito i nuovi balzelli senza quell'equità che viene sbandierata dal Governo e dalla politica e che non ha riscontro nei privilegi della cosiddetta “casta”.

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