Ancona – Il  sostituto procuratore della Repubblica di Ancona Irene Bilotta ha chiuso l’inchiesta sull’alluvione avvenuta a Senigallia il 3 maggio 2014.

I Carabinieri forestali devono eseguire 11 avvisi di garanzia agli indagati, tra cui l’attuale sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il suo predecessore Luana Angeloni.

Il sostituto procuratore ha sostenuto che esisteva un Piano comunale di protezione civile ”inapplicabile”, c’erano ”gravi ritardi” nella gestione dell’emergenza, ”totale inadeguatezza delle attività di vigilanza idraulica e servizio di piena in prossimità degli argini del fiume Misa”, e anche del Piano provinciale di emergenza per i servizio di piena. Da tutte queste condotte è scaturita una relazione determinante nel decesso di tre persone agli oltre 100 milioni di euro di danni subiti dalla popolazione di Senigallia” con l’alluvione del 3 maggio 2014.