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Localizzata e catturata in Spagna la rom regina dei furti, patrimonio da oltre 2,5 mln

Genova -La Polizia spagnola di Blanes (Mossos d’Esquadra) ha arrestato la nomade H.S di 43 anni a seguito di un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Genova (Sost. Proc. Gen. Ezio Franco Castaldi) per l’espiazione di anni 9, mesi 3 e giorni 23 di reclusione per sentenze di condanna inerenti i reati contro il patrimonio, commessi a Genova e nel Nord Italia tra il 2004 e 2014.
Dal 15 luglio 2016 la donna era fuggita per evitare il carcere. 
Era già nota alle forze dell'ordine poichè era stata arrestata nell'ambito dell’attività investigativa denominata ‘Fast Cargo’, avvenuta tra gli anni 2004 e 2005 e condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Genova.
L’indagine ha permesso di smantellare ben cinque articolate organizzazioni criminali ramificate in Italia e all’estero che, attraverso la complementarità dei vari gruppi che interagivano tra loro, erano stati in grado di asportare numerosissimi autoarticolati e di ricettare/riciclare qualsiasi tipo di merce in essi trasportata.
Tra le organizzazioni criminali vi era quella composta da nomadi rom, originari della Bosnia Erzegovina, che per molto tempo hanno vissuto nel campo nomadi di via dei Pescatori di Genova ed era esclusivamente dedita alla commissione di furti di autoarticolati nella aree portuali genovesi, ma anche nelle aree di parcheggio adiacente a zone industriali del nord Italia.
L’indagine si era conclusa nel periodo di maggio/giugno 2007, con l’emissione di 46 provvedimenti restrittivi da parte dell’ufficio G.I.P. del Tribunale di Genova e il deferimento in stato di libertà di altre 150 persone nonché il sequestro di ingenti quantitativi di merce provento di furto.
Inoltre, nel 2014 i militari avevano sequestrato e successivamente confiscato in via definitiva veicoli, terreni e conti correnti poiché a seguito degli accertamenti si è riscontrato la sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati. Infatti, i possedimenti dei nomadi indagati, in beni e contanti, ammontavano a ben 2.600.000,00 € circa.

 

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