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La famosa catena di abbigliamento #Zara, accusata in USA di ingannare i clienti: Avviata una class action

Sulla grande catena di abbigliamento spagnola Zara pesa una pesantissima accusa.
Secondo alcuni contenuti svelati dal quotidiano britannico Daily Mail Online, pare che il gigante della vendita al dettaglio, abbia 'ingannato' i consumatori degli Stati Uniti attraverso un meccanismo ben noto nel settore della moda denominato ” bait-and-switch', che porterebbe gli acquirenti a pagare 'ben oltre' l'importo indicato.
La citazione in giudizio effettuata dal noto avvocato di Los Angeles Mark Geragos riguarderebbe lamentate pratiche tariffarie 'fraudolente' che sarebbero state utilizzate in tutti gli Stati Uniti, arricchendo Zara per miliardi di dollari. Il legale è arrivato a queste conclusioni dopo aver effettuato un'indagine sulle pratiche tariffarie di Zara ritenute 'illegali'.
Secondo il dossier da 26 pagine, Zara sta violando le leggi degli Stati e quella federale per attirare i consumatori a sè utilizzando queste tattiche basate sulla confusione determinata dalla valuta estera e poi li inganna nel portarli a pensare di stare pagando di meno. E in conseguenza di queste procedure, sempre per quanto sostenuto nella class action, Zara otterrebbe un enorme margine di profitto sul prezzo senza informare correttamente il consumatore. <<la pratica di Zara di assicurare ai consumatori che la discrepanza tra il prezzo di etichetta in Euro (€), e il prezzo del dollaro ($) al registro è semplicemente il risultato di una adeguata applicazione del tasso di conversione da euro a dollari>> Questo quanto affermato dal legale.
I documenti legali continuano a sostenere che Zara ha anche 'perpetuato una politica aziendale di disinformazione dei consumatori che fanno credere che il costo di abbigliamento che hanno acquistato è superiore al prezzo di etichetta.
Non è la prima volta, come ricordato dal Daily Mail Online che Zara si trova citata in giudizio in USA per altre class action. Secondo il sito Refinery29, il rivenditore spagnolo avrebbe pagato 1,6 milioni di dollari per una class-action avviata per aver violato il Fair Credit Reporting Act nel novembre dello scorso anno. Le ricevute stampate tra il 17 dicembre 2014 e 27 aprile 2015 avevano le prime sei cifre di numeri di carte di credito degli amanti dello shopping su impresse di esse quando solo le ultime quattro cifre sono autorizzati per legge a essere incluse.Zara ha accettato di pagare i clienti fino a $ 100 per ogni transazione.
L'ultima class action è stata presentata venerdì scorso presso la Corte Federale della California, Distretto Centrale. Ben Meiselas, l'altro avvocato dello studio Geragos & Geragos, ha detto al Daily Mail Online: 'Siamo fiduciosi che questa class action costringerà Zara a fermare le sue pratiche tariffarie illegali di aumento sostanzialmente superiore a quello dei prezzi indicato sulle targhette dei suoi vestiti, che, in media, ha determinato i consumatori americani a pagare dai 5 ai 50 dollari in più per ogni articolo, e miliardi di dollari in totale '.
Zara USA  nega con veemenza qualsiasi accusa che sostiene che l'azienda attui pratiche tariffarie ingannevoli negli Stati Uniti.
Anche se non abbiamo ancora risposto alla denuncia contenente queste affermazioni infondate, siamo orgogliosi del nostro impegno fondamentale per la trasparenza e onestà, condotta etica con i nostri stimati clienti. 'Rimaniamo concentrati sulla fornitura di un servizio alla clientela eccellente e prodotti di moda di alta qualità a un grande valore per i nostri clienti. Siamo lieti di presentare la nostra piena difesa a tempo debito attraverso il procedimento legale“. Questa la risposta di un portavoce di Zara.

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