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Dichiarazione di Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato per il no nel #referendum: «Spersonalizzare? Orlando ha informato #Renzi?»

“Il ministro Orlando afferma che l'esito del referendum costituzionale non deve essere personalizzato. Bene. Ha informato Renzi della novità? Per ora sappiamo che le modifiche costituzionali le ha volute il governo, modificando la prassi che affidava al parlamento le decisioni in materia, al punto da giocare sporco con il ricatto della fine anticipata della legislatura, materia peraltro affidata dalla Costituzione al Presidente della Repubblica.
Per ora sappiamo anche che il Presidente del Consiglio ha detto che se il governo perderà il referendum, cioè lo scasso della Costituzione non dovesse passare, se ne andrà a casa (e nessuno gli aveva chiesto di dirlo). La verità è che che l'abitudine ai ricatti sulla vita della legislatura ha portato il Presidente del Consiglio a tentare l'azzardo: o approvate la riforma o me ne vado.
Il Comitato per il No nel referendum costituzionale ha sempre chiesto di votare no per ragioni di merito, cioè per l'inaccettabile pasticcio rappresentato da questa modifica della Costituzione in simbiosi con la nuova legge elettorale. Il risultato di queste due leggi è semplice: non si voterà più per il Senato che resta in vita stravolto, complicando il percorso legislativo, e per la Camera, che per almeno i 2/3 verrebbe composta da nominati dal capo partito. Il tutto con una legge ipermaggioritaria simil porcellum in base alla quale il voto di alcuni varrà il doppio di quello degli altri.
E' un pasticcio inaccettabile, il governo farebbe benissimo a smorzare i toni; anzi già che c'è potrebbe azzerare la situazione approvando a tempo di record l'abrogazione delle modifiche costituzionali e accettando una nuova legge elettorale che superi l'Italicum.
In questo modo il governo dimostrerebbe di voler superare con i fatti la personalizzazione del referendum. Altrimenti è solo tattica dovuta ai cattivi sondaggi”.

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