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Vita, verità e follie: il #Karma esiste? (Parte 2)

Troppe domande per un solo essere umano. Alcuni sostengono che la vita sia una domanda senza una esaustiva risposta. Eppure, se davvero volessimo darci delle risposte, potremmo provare ad aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda, guardandola da un altro punto di vista, per poter – con molte ipotesi, prove e riprove di piccoli pezzi di un immenso puzzle – scorgere i dettagli che generalmente sfuggono.
A volte, senza che ce ne accorgiamo, succedono cose davvero strane. Coincidenze? Fortuna? Sfortuna? Sta di fatto che potrebbe capitare che andiamo al bar per un caffè, paghiamo e la cassiera ci dia un euro di troppo nel resto. Noi, per istinto o per buona educazione – perché al giorno d’oggi molti si credono furbi nell’intascare l’errore di un altro, mentre la legge della natura e dell’uomo lo considera furto, imbroglio – rendiamo alla cassiera l’euro in più. La cassiera ci ringrazia – perché purtroppo non è abituata a vedersi restituire denaro erroneamente consegnato in più nel resto ai clienti – e noi sorridiamo pensando che in fondo abbiamo solo fatto il nostro dovere. Usciti dal bar andiamo alla Banca o alle poste centrali e per lasciare la borsa nelle cassette di sicurezza bisogna lasciare un euro. Ci frughiamo nelle nostre tasche e non abbiamo monete. E nel momento preciso in cui apriamo la cassetta per riprendere la borsa e andare a cambiare le banconote, spuntano due euro nella fessura apposita. Dimenticanza di qualcuno? O Karma?
Vecchie delusioni che ritornano, se ne accorgono sempre troppo tardi che in fondo non eravamo così male, che forse hanno sbagliato nei nostri confronti. Una storia finita malissimo perché ci ha fatto soffrire, dopo 8 anni potrebbe rispuntare l’artefice delle nostre sofferenze. Anni prima ci ha tradito, umiliato, si è beffato di noi, ed eccolo qui dopo tutti questi anni a cercare di riconquistarci in pompa magna. Una signora anziana ha bisogno del tuo aiuto, la noti per strada in difficoltà e non hai il coraggio di proseguire la tua strada senza fermarti. Allora ti fermi, la aiuti. Lei ti ringrazia infinitamente, tu ti senti bene e provi quelle belle sensazioni che solo facendo buone azioni puoi provare. Giri l’angolo e trovi la persona che cercavi da tempo, quella che può risolverti il rompicapo del momento e che proprio non riuscivi a rintracciare.
Molte persone credono che quando facciamo una buona azione la persona che ne ha beneficiato dovrà restituircela. Che appartenga alla morale, alla religione o all’utopia fare del bene e non aspettarsi nulla in cambio. Eppure, quel nulla non esiste. Se si commette una buona azione per certo ci tornerà, ma non necessariamente dalla mano della persona alla quale l’abbiamo resa. È come un ciclo positivo, A fa del bene a B, C farà del bene ad A, B lo farà a C e così via. Il Karma, oltre la sua concezione filosofica, religiosa e spirituale, potrebbe manifestarsi vestito di semplici gesti quotidiani. Gli angeli siamo noi, gli uni degli altri.
È da queste piccole e incredibili considerazioni, primo gradino di un’immensa scala, che nasce la nostra coscienza. Perché se in un mondo impalpabile crediamo che vivano anime e si mescolino a bene, male e chissà cos’altro, potremmo constatare un giorno – all’improvviso, quando meno ce lo aspettiamo – che qualcosa proprio non va in quello che ci accade, finiamo per commettere sempre gli stessi errori, ma in fondo “siamo fatti così”. No, gli esseri umani sono dotati della facoltà di scegliere. È la scelta che ci rende diversi, da noi stessi e dagli altri. Lo stesso valga per tutto ciò che di male subiamo o che facciamo agli altri. Gli altri siamo noi per gli altri.

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