ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Kenya – Diecimila anni fa la prima strage umana

Si tratta di una notizia di carattere storico, culturale, umano, che testimonia come i costumi delle popolazioni non siano oggi molto differenti da quelli dell'età antica. La prova definitiva sta nel ritrovamento di resti umani nei pressi di Nataruk, in Kenya, con ossa appartenenti a uomini, donne e bambini e con evidenti segni di torture. La domanda che si fanno ora gli studiosi è “come e perché?”.
In sostanza, si tratta della prima strage della storia dell'umanità, almeno fino ad oggi, e riguarda una tribù o un gruppo etnico che sarebbe stato catturato e massacrato senza pietà da un clan rivale, a colpi di pietre, con frecce e altri strumenti. I cadaveri sarebbero sati gettati oppure sarebbero caduti in una laguna dove sono rimasti per millenni, coperti da sedimenti naturali. Lo studio è stato pubblicato sulla ben nota rivista scientifica “Nature”.
Il fatto sarebbe avvenuto nel periodo in cui l'uomo svolgeva principalmente l'attività di cacciatore e raccoglitore, nel corso dei primi tempi di quella che scientificamente è nota come “Rivoluzione Agricola”, ovvero quando l'uomo cominciò a stabilirsi in modo permanente in determinati luoghi per dedicarsi alla coltivazione. E forse proprio il territorio fertile potrebbe essere stato il motivo del conflitto e della conseguente carneficina.
La antropologa Marta Mirazon Lahr, dell'Università di Cambridge, ha spiegato che i resti ritrovati forniscono una prova inequivocabile di qualcosa che è molto simile a una guerra fra gruppi rivali, prima che esistessero villaggi o cimiteri, ed è una scoperta unica. Lo studio associato al ritrovamento è infatti dedicato in particolare al perché una delle principali attività umane sia da sempre la guerra. Esistono infatti prove più antiche di violenze compiute su uomini, ma mai nessuna relativa a una strage di gruppo.
La scoperta riguarda 12 scheletri con evidenti segni di violenza, risalenti a 10mila anni fa, avvenuta sulla riva di una laguna che oggi è zona semi-desertica. Uno scheletro porta segni di percosse perpetrate fino alla morte, un altro ha numerose frature al cranio, altri mostrano colpi alla testa e ferite da punta di freccia, traumi alle gambe, alle mani e alle costole. Uo scheletro appartiene a una giovane donna seduta, con le mani incrociate fra le gambe, incinta al momento della morte, poiché i resti di un feto fra i sei e i nove mesi sono presenti nella cavità addominale.
Si diceva che lo studio annesso alla scoperta riguarda la guerra come una delle principali attività umane. Il tema è controverso e riguarda l'essenza stessa della natura umana e il perché potremmo essere nati come civiltà con la innata predisposizione alla violenza, allo stesso modo dei primati come scimpanzé, oppure sarebbero determinate circostanze storiche e culturali a portarci a tale pratica. Alcuni studiosi sostengono che la guerra sarebbe bata con il concetto di proprietà privata, a sua volta nato quando l'uomo è diventato creatura stabile e non più nomade. La scoperta di Nataruk però dimostrerebbe che la guerra, se nata almeno 10mila anni fa, esisteva già quando l'uomo era ancora una creatura nomade.
RR 

Facebook