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Bagnasco telefona a don Farinella…dopo la lettera a Bertone

Genova – Sarà un caso, eppure alla parrocchia di San Torpete, in Piazzetta San Giorgio, è arrivata una telefonata del cardinale Bagnasco, il quale esprime preoccupazione per un'operazione chirurgica alla spalla che il parroco ha subito recentemente. Sarà un caso, si diceva, poiché la telefonata giunge sorprendentemente dopo la diffusione della lettera aperta che don Paolo Farinella (FOTO) ha diffuso pubblicamente, indirizzata al cardinale Tarcisio Bertone, nella quale critica aspramente le condizioni e l'operato non solo dell'ex segretario di Stato Vaticano come vescovo del capoluogo ligure, ma come rappresentante di quella Chiesa che, secondo quanto scritto dallo stesso parroco, “predica bene ma razzola male”…e parecchio male… Senza contare il fatto che don Farinella è profondamente impegnato a livello politico, e recentemente ha ospitato il popolo della sinistra in cerca di una candidatura per le elezioni regionali in alternativa a Raffaella Paita.
Il commento del sacerdote è stringato ed essenziale: “Il vescovo Bagnasco si è informato, sapeva dell'operazione alla spalla e voleva conoscere le mie condizioni”.
Senza nulla togliere al fatto che il vescovo possa essere sinceramente interessato alla salute dei suoi preti, pare comunque lecito supporre che a preoccupare il cardinale sia soprattutto la stessa attività di don Farinella nell'altalenante campo della politica. Forse un “consiglio” della diocesi vescovile a non immischiarsi troppo in faccende che non riguarderebbero la chiesa?
Don Farinella continua: “Gli ho spiegato che esiste un movimento di pensiero che ha trovato ospitalità in chiesa, come era giusto, e che, allo stesso modo, subito dopo la presentazione ufficiale di Pagano, era logico che io facessi un passo indietro: il mio compito era intervenire in un dibattito civile per smuovere un po’ le acque, come di fatto è accaduto, e se non l’avessi fatto le cose sarebbero andate in maniera diversa: ma non spetta certo a me l’organizzazione a livello di partito. Non ho ricevuto pressioni di nessun tipo né alcun richiamo o rimprovero e inoltre un eventuale provvedimento scatterebbe solo in caso mi iscrivessi a un partito o prendessi la tessera di un'organizzazione politica, questo la Chiesa non lo ammette. Certamente non ho intenzione di smettere di esprimere le mie opinioni, anche pubblicamente. Solo per il fatto di essere prete non mi ritengo certo un minorato sociale, e sono pur sempre un cittadino. All'altare sono un prete, attualizzo la parola di Dio nel momento storico in cui viviamo, mica posso parlare del sesso degli angeli o delle anime che non vedo. D'altra parte è quello che anche il papa fa ogni giorno: parla dei cristiani che vengono ammazzati, della corruzione, di quello che avviene nella politica e nel mondo…”.

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