Prato – Due ordinanze di custodia cautelare. Questo il risultato dell'operazione diretta dal procuratore capo Nicolosi nei confronti di Roberto Brunetti, 50 anni, e Maria Massaro, 48enne: marito e moglie, entrambi poliziotti ed entrambi accusati di corruzione perché sospettati di aver accettato denaro da cittadini cinesi in cambio del permesso di soggiorno, rilasciato anche a chi non ne aveva i requisiti.
Per Brunetti l'accusa è anche di falso e truffa aggravata per aver richiesto un periodo di malattia di un anno in cui, invece di recarsi al suo abituale lavoro alla Digos, sfruttava il tempo ''libero'' per fare da portavalori ad un'azienda toscana.
Lui e la moglie, vice dirigente dell'Ufficio immigrazione, sono stati fermati dai colleghi della squadra mobile proprio mentre scortavano un carico da 70 mila euro da Prato a Empoli.
Per l'occasione la Massaro aveva chiesto un giorno libero per accudire la figlia malata.
Le indagini hanno avuto inizio cinque mesi fa, con l'intercettazione di una consulente del lavoro italiana e già coinvolta in una precedente inchiesta.
Lei, assieme ad un'imprenditrice cinese ora ai domiciliari, svolgeva il ruolo di intermediario con i clienti orientali.
''Il tasso di corruzione – lamenta il procuratore – ha superato il livello fisiologico per entrare in quello patologico''.