ROMA – Si è svolta ieri presso il Viminale la presentazione dello Spot “Rispetta le regole, Vinci la vita”, evento organizzato dall Polizia di Stato, dalla Lega di Serie B e dalla Fondazione Lorenzo Guarnieri, nata nel 2010 in memoria di un ragazzo travolto alle Cascine di Firenze da un'auto guidata da un uomo ubriaco e sotto l'effetto di droga. Tra i partecipanti figure istituzionali e personalità del mondo dello sport nostrano, tra cui l'ex tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, il viareggino Marcello Lippi, scelto come testimonial per questa campagna di sensibilizzazione sugli incidenti mortali stradali, a cui, per l'occasione, il Prefetto e Capo della Polizia di Stato, Alessandro Pansa, ha donato un cappello da funzionario. Appresa la notizia attraverso gli organi di stampa, il Segretario Generale Regionale della Campania del sindacato indipendente di Polizia Coisp, Giuseppe Raimondi, è intervenuto sulla vicenda denunciando come si usino due pesi e due misure a seconda delle persone, riferendosi al diverso trattamento riservato qualche tempo fa al leader della Lega, Matteo Salvini rispetto a quello riservato a Lippi. ” Nulla da eccepire – ha esordito – il leader della Campania,
Giuseppe Raimondi – un gran bel gesto quello del Capo della Polizia che avvicina le Istituzioni alla gente!!!! Se non fosse però che lo scorso 15 ottobre, nel corso della manifestazione congiunta di alcune sigle sindacali tra cui il Coisp che si tenne a Roma per protestare contro la prossima legge finanziaria e l'ulteriore oltraggio al Comparto sicurezza con aumenti da fame, fu dato estremo risalto al solo fatto che Matteo Salvini, leader della Lega presente all'evento, avesse indossato una polo con lo stemma della Polizia di Stato, tralasciando il vero motivo della protesta delle divise. Ora mi chiedo – ha proseguito Raimondi – perché due pesi e due misure? Perché per Matteo Salvini era reato, o quanto meno, poco opportuno indossare una maglia con lo stemma araldico della Polizia di Stato e poi per Marcello Lippi è tutto lecito? Si aprirà anche ora un'indagine interna ? Perché guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro tralasciando la trave che c'è nel proprio? Così si è sfogato il dirigente regionale portando l'attenzione invece su problemi concreti e di grande importanza che necessitano l'azione. “Le minacce sono serie, reali. All'alba del Giubileo della Misericordia con milioni di fedeli che giungeranno in Italia, ed a Roma in particolare, siamo impreparati, inadeguati con pochi uomini e poche risorse. Chiediamo al Governo – ha ribadito Raimondi – di elargire, subito, il miliardo di euro destinato alla sicurezza, investendo su di essa e non tagliandola inopportunamente come negli ultimi anni.”