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A casa del Pipita non si passa: una doppietta di Higuain stende l'Inter e issa il Napoli al primo posto, finisce 2-1

Si era parlato di un clima disteso e di come il match non fosse decisivo per il campionato, eppure l'aria tesa che si respira nel post partita di Napoli – Inter profuma di lotta scudetto.
Mancini è furioso con la direzione di gara, che ha accompagnato Nagatomo negli spogliatoi lasciando i nerazzurri in dieci per tutto il secondo tempo, e allo stesso tempo loda la reazione dei suoi, capaci di accorciare le distanze dopo il doppio vantaggio di Higuain e colpire due pali allo scadere.
Di segno opposto l'atteggiamento di Sarri, che parla ancora di salvezza e non bada al primo posto in classifica che potrebbe valere uno scudetto che manca a Napoli dai tempi di Maradona.
Ciò che nessuno ha sottolineato è come sia stata una bella partita.
I due allenatori buttano nella mischia le formazioni tipo, con il trio Jorginho, Allan, Hamsik a rispecchiarsi nel corrispettivo Medel, Guarin, Brozovic, in avanti da una parte Callejon, Insigne e Higuain e dall'altra Perisic, Ljajic e Icardi, ma la differenza la fa subito il Pipita: dopo due giri di lancette sfrutta una svirgolata di Murillo e inventa una torsione che lascia impietrito Handanovic.
L'Inter copre male il campo e sparisce tra il fraseggio del Napoli, che si riaffaccia con Higuain, fermato da Murillo, mentre i nerazzurri provano ad ovviare alle difficoltà di manovra affidandosi ai lanci lunghi e le iniziative personali di Perisic e Ljajic.
Lo spartiacque del match al minuto 45: dopo un ammonizione per fallo su Callejon, Nagatomo becca il secondo giallo e guadagna lo spogliatoio tra le grida imbestialite del suo allenatore, furioso con Orsato.
''E' stato espulso per mezzo fallo, si tratta di una simulazione di Callejon – attacca Mancini – Non giochiamo a ping-pong, i contatti ci sono. Non andate a dire in televisione che sono ammonizioni giuste, state a casa''.
Nella ripresa entra Telles per Icardi e l'Inter gioca ad una punta.
Gli azzurri controllano il match ed al momento giusto colpiscono, naturalmente con il loro numero 9: Albiol inzucca un pallone senza troppe pretese tra Murillo e Miranda e la coppia rimane imbambolata a fissare lo scatto di Higuain che si incunea sul lato destro dell'area e lascia partire un diagonale perfetto.
Partita finita? Manco a dirlo. Gli uomini di Mancini non deludono la diceria che vuole l'Inter essere una squadra pazza e si mettono a macinare una grande reazione, basata su un gioco persino migliore di quello visto con tutti gli undici in campo: Ljajic accorcia con un tiro sul primo palo, costringendo il Napoli ad arretrare per contenere le sfuriate degli avversari.
Il neo entrato Jovetic bacia il palo e Miranda lo imita nel recupero: si spegne così la rimonta dei milanesi e si può riaccendere il San Paolo.
''Dovevamo gestire meglio il finale dopo aver dominato quasi tutto il match – ammette Sarri -. Con 31 punti non ti salvi neanche, continuiamo a lavorare così''.
Un profilo basso che finora vale la vetta della classifica.

 

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