In Spagna esiste una partita speciale, il Clasico, dove si sfidano l'orgoglio catalano di Barcellona e la sfrontatezza castigliana di Madrid.
Inevitabilmente, chi perde ne esce con le ossa rotte, che nel calcio si traducono in crisi dirigenziali e allenatori silurati.
Quest'anno la sconfitta è diventata debacle per il Real Madrid, uscito dal ''Bernabeu'' con quattro gol sul groppone e la già traballante panchina di Benitez, scaricato da tifoseria e, forse, spogliatoio, sempre più in bilico.
''Rafa Benitez ha la nostra piena fiducia – assicura Florentino Perez –. La rosa ha subito un grave logoramento, bisogna lasciarlo lavorare. Ronaldo non lo ha mai criticato''.
Il Presidente aveva mandato a casa con troppa fretta un mostro sacro come Ancelotti a fine della scorsa stagione, ma ora un ritorno del tecnico italiano non sembra così utopico, anche se non imminente.
''A giugno sono pronto a tornare, come al Psg o al Chelsea, ma non a stagione in corso''.
Voci insistenti parlerebbero di una faida interna allo spogliatoio guidata dai senatori, ancora imbestialiti dall'esonero di Carletto che, dopo la conquista della ''Decima'', vive di un affetto incondizionato da parte della tifoseria.
L'estate blanca si preannuncia bollente.