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Riuniti in pace il Patriarca, il Rabbino e l'Imam per l'ultimo saluto a Valeria Solesin

Venezia – Il rito funebre, che la famiglia ha voluto civile e non religioso, ha visto la participazione delle autorità cittadine insieme con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il patriarca di Venezia mons. Moraglia, il rabbino Bahbout e l'imam Hamad Mahamed. Era stato il padre della ragazza, Alberto Solesin, ad auspicare “anche la benedizione di un imam” durante la cerimonia funebre: ''Ringrazio i rappresentanti delle religioni, cristiana, ebraica e musulmana presenza compiuta in questa piazza e simbolo del cammino degli uomini nel momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione'', ha detto prendendo la parola ai funerali. La bara di Valeria, fino a questa mattina alla camera ardente di Ca' Farsetti, è stata trasportata in gondola fino a piazza San Marco e portata in spalla poi dai gondolieri fino al luogo della cerimonia dove porgono omaggio anche il sindaco Luigi Brugnaro, la ministra della Difesa Roberta Pinotti e Gino Strada, il fondatore di Emergency presso la quale la giovane Valeria aveva fatto volontariato. La bara , coperta da un cuscino di fiori bianchi, è stata deposta sopra una pedana rialzata di fronte alla basilica di San Marco. I genitori di Valeria, il fratello, Dario, ed il fidanzato, si sono avvicinati al feretro per una carezza. Poi in piazza sono risuonate le note dell'inno italiano, seguito da quello francese.

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