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Svetlana Aleksievic vince il Nobel per la Letteratura

Svetlana Aleksievic, di 67 anni, è nata in Bielorussia il 31 maggio del 1948, da padre bielorusso e madre ucraina, entrambi insegnanti.
Costratta a lasciare la Bielorussia perchè accusata di essere una spia della CIA, viaggia per il mondo; torna a Minsk dopo dodici anni. I suoi libri sono tradotti in più di 40 lingue e hanno ricevuto diversi riconoscimenti e premi, tanto che già nel 2014 era considerata una delle favorite per il Nobel.
Ma, la consegna ufficiale del Nobel per a Letteratura è arrivata proprio quest'anno: la scrittura della Aleksievic è stata considerata “un'opera polifconica, un monumento al coraggio e al dolore della contemporaneità”, grazie alla quale è stata capace di raccontare i principali eventi che hanno colpito l'Unione Sovietica nel dopoguerra. Il suo libro più famoso, che ha fatto il giro del mondo, è stato “Pregghiera di Cernobyl”, nel quale ha raccontato la drammatica tragedia nucleare.
Durante una conferenza stampa a Minsk per commentare la premiazione, la scrittrice ha dichiarato: “Amo la Russia, ma non quella di Stalin e Putin”. L'intervento russo in Ucraina è un'occupazione, una invasione straniera”. E aggiunge: “Non mi piace neanche l'84% dei russi che chiede che gli ucraini vengano uccisi”. È difficile essere una persona onesta, ma non bisogna fare concessioni a un potere totalitario”. Un monito contro il totalitarismo che non ha lasciato indifferente il Cremlino: “Probabilmente Svetlana non possiede tutte le informazioni necessarie per dare una valutazione positiva di ciò che sta accadendo in Ucraina”.

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