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Immigrazione e Piano Kalergi. Che cosa c'è di vero?

Dando spazio a coloro che vedono anche nel fenomeno dell'immigrazione di massa un disegno preordinato, che va ben oltre la fuga da Paesi divorati da guerre intestine e povertà, balza alla cronaca il cosiddetto Piano Kalergi, che evidenzierebbe come le cause del fenomeno sarebbero abilmente nascioste dal Sistema e che la propaganda multietnica mostra una falsa facciata per definire l'immigrazione come inevitabile.
Non si tratterebbe quindi di un evento spontaneo, o almeno questa sarebbe l'intenzione di ciò che starebbe alle spalle di tutto, nell'ombra, e che manovrerebbe i fili del potere internazionale, in un piano sturiato per stravolgere l'intera Europa.
La chiave sarebbe contenuta nel libro “Praktischer Idealismus”, scritto da Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), politico e studioso di origine austraca, fondatore della Unione Paneuropea e primo omo politico a proporre realisticamente una Europa Unita.
Il suo primo libro, intitolato “Paneuropa” è del 1923 e conteneva le linee guida per il Movimento Pan-Europa, che fece il suo primo congresso a Vienna nel 1926. Fra le personalità che parteciparono alla prima fase del movimento vi furono Thomas Mann, Albert Einstein, Jan Masaryk e Sigmund Freud. Aderirono all'idea di Pan-Europa personalità come Winston Churchill, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi.
Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio Continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere.
L'essenza dell'idea di Kalergi sarebbe l'abolizione del diritto di autode3terminazione dei popoli e, successivamente,l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinché l’Europa sia dominabile dall’élite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata.
Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa. I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht.
Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia.

In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.
(Cogitoergo) 
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