Genovese di nascita, romano di adozione, scompariva 15 anni fa, il 29 giugno 2000, uno degli attori simbolo del cinema italiano e internazionale, che ha attraversato tutti i generi cinematografici in una lunga carriera costellata di successi, per non parlare poi di quello che ha dato al teatro.
Vittorio Gassman era nato a Struppa, quartiere del capoluogoligure, il 21° settembre 1922, figlio dell'ingegnere civile tedescio Heinrich e di Luisa Ambron, di religione ebraica, in un periodo nel quale la stessa di David non era particolarmente benvista. Ancora molto giovane si trasferì a Roma, dove ottenne la maturità classica, e frequentò l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica, dove conobbe altri grandi nomi fra cui Paolo Stoppa, Rina MOrelli, Adolfo Celi, Luigi Squarzina, Nino Manfredi, Monica Vitti e altri ancora.
Il debutto teatrale avvenne a Milano nel 1943 con “Nemica” di Dario Niccodemi, poi si spostò a Roma, al teatro Eliseo, unendosi a Tino Carraro ed Ernesto Calindri in un trio che rimase celebre: con loro recitò in diverse opere, dalla commedia borghese al teatro intellettuale sofisticato, senza nessuna difficoltà apparente nel passare da uno stile all'altro. Seguì l'interprerazione in “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams.
Scendere in particolari nel raccontare la carriera di Vittorio Gassman è impresa ardua e decisamente lunga. Di lui si ricorda l'ironia, le grandi capacità interpretative, e soprattutto una prodigiosa memoria . I titoli della sua filmopgrafia e della carriera teatrale richiederebbero un vero e proprio libro a parte. Solo per citarne alcuni “Il sorpasso”, “l'Armata Brancaleone”, Barabba”, “Sleepers”, “Il profeta”, “C'eravamo tanto amati”, “In nome del popolo sovrano”, “Profumo di donna”. Dopo diversi film, tornò al primo amore che era il teatro, offrendo interpretazioni che ancora oggi e in futuro sono da considerare scuola di alto livello. Tanto per citare alcune sue performance, “Amleto”, “Prometeo INcatenato”, “Kean”…