Madrid – Un vero e proprio rivolgimento che non pochi avevano previsto, e un test molto importante perché queste elezioni amministrative costituiscono un risultato di primo livello per le elezioni politiche del prossimo novembre. Un segno inequivocabilee, per dirla con le parole di Pablo Iglesias, leader di Podemos che “il bipartitismo è definitivamente morto”.
In realtà, i due partiti sovrani, cioè i Popolari e i Socialisti, rimangono le formazioni maggioritarie, ma i loro voti, sommati insieme, superano di pochissimo la soglia del 50% e per procedere alla formazione di un governo che sia in grado di esercitare i propri poteri, dovranno necessariamente scendere a compromessi. 
Come in Italia è succeso con il Movimento 5 Stelle, in Spagna è nata la formazione politica Podemos (Possiamo), che in sostanza è l'espressione degli Indignados e che ha conquistato le due principali città: Barcellona, dove il sindaco è Ada Colau, e Madrid, dove Manuela Carmena, ben nota per essere un magistrato profondamente impegnato nei Diritti Umani, è giunta seconda a ruota dopo Esperanza Aguirre del Partito Popolare, la quale però riuscirà a conquistare la poltrona di sindaco grazie all'appoggio dei socialisti.
Mariano Rajoy continua ad avere la maggioranza con il 27%, ma registra un sensibile abbassamento di consenso, con conseguenti difficoltà per continuare a governare. Il Partito Socialista PSOE conquista il 25%, tallonato dal centro-destra. Nei Paesi Baschi il partito Bildu (braccio politico dell'ETA) perde San Sabastian che va ai moderati del PNV. Il partito Ciudadanos si conferma la terza forza politica a livello nazionale con il 6,55%. Podemos vince anche a Cadiz, e a Siviglia i socialisti, per governare dovranno necessariamente trattare con Podemos.