Mentre Giovanni Salvi, procuratore di Catania e reaponsabile dell'inchieta che dovrà chiarire le cause del disastro che ha determinato la morte di almeno 700-900 persone, critica aspramente l'operazione militare Triton, finanziata dalla agenzia europea Frontex, si comincia a fare luce sulò disastro e pare quindi che effettivamente sia avvenuta una collisione. Questo è ciò che hanno stabilito le prime indagini e i resoconti seguiti all'arresto di Moihamed Ali Malek, 27 anni, considerato uno dei sue scafisti, insieme al siriano di 25 anni Mahmud Bikhit, responsabili del massacro. Malek avrebbe chiusoi centinaia di persone nelle stive del peschereccio naufragato, per non rischiare, ma avrebbe pilotato così male da causare poi la collisione e l'affondamento. “Non volevo farmi scoprire – ha raccontato – così mi sono mischiato alla gente a bordo mi sono distratto e sono andato addosso al mercantile Kin Jacobs che era giunto in zona per soccorrere i migranti. I passeggeri si sono affacciati tutti da quella parte e così il barcone si è capovolto”.
Secondo i resoconti dell'ONU le vittime saarebbero almeno 80 ma si teme possano essere ancora di più. Ancora incerto il bilancio dell'altra tragedia, avvenuta nei pressi dell'isola di Rodi.