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Virus Ebola e la teoria del complotto

Come diceva anni fa l'eminente Claude Levi Strauss, “La mente scientifica non è tanto quella che fornisce le risposte esatte, quanto quella che pone le giuste domande”. Con tutti gli avvenimenti che oggi avvengono e che vengono diffusi in tempo reale, le teorie del complotto fioriscono come funghi. Una di queste riguarda la diffusione del virus Ebola, che in Africa occidentale ha causato diverse migliaia di vittime. Secondo questa teoria, anche le scoperte scientifiche potrebbero essere uno specchio per allodole, per distrarre da ciò che realmente ci circonda. Potrebbe essere vero, potrebbe non esserlo. In particolare, per quanto riguarda il virus Ebola, esso è comparso nel 1976 in Uganda e da qui si è diffuso per otto PAesi fra cui Spagna e Stati Uniti. Per quanto pericoloso, questo virus ha raggiunto la massima diffusione nel 2000, con il contagio di circa 450 persone, ma nel 2014 si ha un'impennata tanto che lo US-Center for Disease Control (Centro Americano per il Controllo delle Malattie) e la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) autorizzano interventi drastici per arginare il difondersi dell'epidemia che ai primi di febbraio del 2015 registra 22.894 casi e 9.177 decessi. Di conseguenza sono stati implementati i vaccini sperimentali con l'invio di un grosso contingente di truppe, e non di medici, in Liberia, Sierra Leone e Nigeria, dove, guardacaso, sono state trovate di recente, nuovi giacimenti di petrolio. E il 16 settembre 2014 il presidente americano Barack Obama ha comunicato la decisione di inviare 3.000 soldati in Oafrica Occidentale per un piano di intervento per combattere l'epidemia di Ebola, con un comando operativo a Monrovia, in Liberia. Danotare che i costi delle spese militari per l'invio e il mantenimento di contingenti militari nelle zone colpite dal virus, sono enormemente superiori a quello che sarebbe costato l'affrontare direttamente l'epidemia con delle équipe di scienziati e medici qualificati.
Esistono d'altra parte dei precedenti, ad esempio l'epidemia di SARS, malattia virale delle vie respiratorie che fra il 2002 e il 2004 ha ucciso circa 750 persone e che ai governi asiatici è costata oltre 20 miliardi di dollari. La Banca Mondiale considera che il virus Ebola potrebbe costare al continente africano almeno 35 miliardi di dollari entro la fine del 2015. Intanto, gli analisti Jason Cantor e Geremy Shepard, del Credit Suisse della branca biotecnologica, hanno reso noto il profilo dettagliato di un probabile scenario per quanto riguarda il virus Ebola: diffusione oltre i Paesi africani dove è stato identificato il focolaio virale (Guinea, Sierra Leone e Liberia), ma contenimento entro i confini africani, con conseguenze funeste per l'economia energetica e del settore minerario.
Nel frattempo, il governo americano metterà a disposizione, almomento opportuno, la scorta di farmaci ottenendo in tal modo contratti a molteplici zeri. Gli USA spendono oltre 250 milioni di dollari all'anno per la sperimentazione di vaccini contro epidemie virali come fu a suo tempo l'antrace, prodotto dalla società Emergent Biosolution, ovvero la BioPort Inc, azienda i cui bilanci non sono mai statio resi noti e che pare abbia un unico committente-azionista-acquirente, ovvero il governo americano e che farebbe capo al tristemente noto Gruppo Carlyle, che tratta congiuntamente gli interesi miliardari della famiglia Bush e della famiglia Bin Laden…

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