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Airbus A320 – Il video del disastro e le responsabilità di Lufthansa

Il settimanale francese “Paris Match” pubblica la notizia secondo cui esisterebbe un video con gli ultimi attimi precedenti lo schianto del velivolo Airbus A320 Barcellona-Dusseldorf appena prima dello schianto sulle montagne della Provenza. Secondo alcune rivelazioni, il documento filmato è stato recuperato da un telefono cellulare fra i resti dell'aereo, da parte di una delle squadre impegnate nel recupero dei resti. E' in ogni caso la conferma di quanto già ricavat dalle registrazioni della scatola nera: il co-pilota Andreas Lubitz chiuso della cabina di pilotaggio, e il comandante che cerca in tutti i modi di farsi aprire la porta blindata. Non è perfettamente comprensibile l'audio, ma sullo sfondo sono chiaramente udibili le urla dei passeggeri che sano perfettamente che cosa sta per succedere. Si sente il grido “Mio Dio”” pronunciato in diverselingue, poi dei colpi che probabilmente si riferiscono ai tentativi del pilota rimasto chiuso fuori, di aprire la porta della cabina. Pare che il comandante sia ricorso anche all'ascia di sicurezza in dotazione agli aerei passegeri. Dopo pochi secondi il video si interrompe improvvisamente.
Notizie provenienti dal fronte giuridico pare siano orientate ad affermare che esisterebe un documento e-mail, scambiato fra la compagnia aerea Lufthansa e i medici che avevano in cura Andreas Lubitz, nel quale sarebbe annotato che si era a conoscenza di almeno un episodio di crisi psicologica del co-pilota. Al momento non esistono certezze sul contenuto tecnico del documento, che è oggetto di analisi degli investigatori.
L'episodio in questione sarebe del 2009, periodo precedente all'ottenimento del brevetto di volo da parte di Lubitz, con il corso che, per ragioni di salute era stato interrotto e quindi ripreso dopo alcuni mesi per “grave episodio depressivo”. E' la stessa Lufthansa a rendere noto l'episodio, dicvendo che tutta la documentazione del caso è stata consegnata alla polizia.
Dal fronte delle ricerche, intanto, il responsabile dell'Istituto Penale della Gernadmeria, Francois Daoust, ha reso noto che per l'identificazione dei resti dei passeggeri, saranno necessari non meno di quattro mesi, probabilmente anche più tempo. 

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